Corriere di Verona

L’Arena spiega il «giallo» della capienza

- L.A.

«Un utile di 2 milioni e 874mila euro, un rafforzame­nto patrimonia­le, una riduzione dell’indebitame­nto: il 2019 è stato un grande anno per la Fondazione, poi è arrivato il virus, ma ci riprendere­mo…» Mentre la Sovrintend­ente Cecilia Gasdia illustra gli aspetti artistici della stagione di quest’anno, il Direttore Generale, Gianfranco De Cesaris, illustra i dati del bilancio consuntivo 2019, approvato 24 ore prima dal Consiglio d’Indirizzo. «Numeri assolutame­nte positivi – sottolinea De Cesaris – tenuto anche conto che quello era il primo anno in cui tutti i dipendenti sono tornati a lavorare per tutti i 12 mesi dell’anno». Il vice direttore artistico, Stefano Trespidi, spiega da parte sua il piccolo «rebus» del numero degli spettatori consentiti. Erano mille, secondo il decreto governativ­o, mentre Sboarina ne chiedeva tremila. Poi pareva dovessero arrivare a settemila con le deroghe della Regione. Ma per il momento se ne vendono 1.600. Come mai? «In realtà – spiega Trespidi – la Regione ha dettato norme precise sul distanziam­ento necessario su ‘spalti e gradinate’, che è appunto il caso nostro, visto che la platea non ci sarà. Con il ‘tutto esaurito’ si potrebbe arrivare a 3.136 posti. Prudenzial­mente, abbiamo cominciato a vendere la metà dei posti, quelli di fronte all’orchestra, ma se venissero tutti venduti, comincerem­mo ad ampliare via via gli spazi, fino ad arrivare, appunto, a 3.160». Come vanno le vendite? «Bene in Italia spiega De Cesaris – ma ricordiamo­ci che a prenotare per tempo sono soprattutt­o gli stranieri, mentre dalle vicinanze si arriva anche la sera dello spettacolo».

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