E Buffett votò no all’aumento
Ma è favorevole alla Spa. Da Apaca parte un esposto alla Consob
Warren Buffett, il magnate americano che detiene il 9% delle quote di Cattolica, ha votato contro l’aumento di capitale da 500 milioni di euro proposto dal Cda della compagnia e portato al voto dell’assemblea del 26 giugno. La delega di voto da parte di General Reinsurance, controllata dalla holding di Buffett Berkshire Hathaway, è stata data prima che venisse reso noto, nella tarda serata del 24 giugno, l’accordo per far entrare Generali nel capitale di Cattolica, con un aumento riservato da 300 milioni.
L’intesa, si fa notare in ambienti finanziari, sarebbe vista comunque in modo positivo dal gruppo di Buffett, anche perché comporta la trasformazione in Spa di Cattolica: un cambiamento, quest’ultimo, che Buffett è pronto a sostenere, in quanto l’addio al voto capitario, tipico delle cooperative (una testa, un voto) aumenterà il suo peso in assemblea e ha già generato una rivalutazione delle azioni in suo possesso.
Nel frattempo, ieri, il referente dello storico raggruppamento dei piccoli azionisti Apaca, Maurizio Zumerle, ha reso noto di avere inviato alla Consob un esposto, sottoscritto anche da alcune delle altre sigle che rappresentano i soci di Cattolica, per ottenere l’annullamento dell’assemblea del 26 giugno, in cui si è votata la delega all’aumento di capitale. Lamentano, le associazioni, le eccessive difficoltà nell’espressione del voto. L’esposto segue un analogo ricorso al Tribunale delle imprese presentato dal patto di sindacato Api.