Corriere di Verona

Salvezza e diritti tv un affare che supera i 35 milioni

Le «porte chiuse» ne hanno fatto perdere 2,3. Ingenti le spese sanitarie

- Fontana

Il conto resta aperto ma, allo stato delle cose, si stima che questa stagione in A, con la salvezza conquistat­a, porterà nelle casse dell’Hellas una somma tra i 35 e i 40 milioni di euro.

Nessun riferiment­o alle operazioni di mercato e alle questioni prettament­e legate all’area sportiva, ma si dice degli introiti derivanti dal pagamento dei diritti televisivi. Questa, infatti, è la somma che si reputa che, in totale, verrà percepita dal Verona. Restano due domande che non ha avuto ancora risposta, sull’argomento. La prima dipende dall’iter del contenzios­o che i club di Serie A hanno instaurato con Sky, per il mancato versamento dell’ultima rata stabilita a contratto. Un accordo è stato raggiunto con gli altri broadcaste­r, ossia Dazn e Img, ma con l’emittente satellitar­e non è stata trovata un’intesa e per questa ragione è stato notificato a Sky un decreto ingiuntivo.

Sono oltre 130 i milioni a «ballare» per le società della Lega A. Per il Verona, la fetta è vicina ai 4 milioni di euro. C’è, poi, un’altra serie di parametri che pesa nella ripartizio­ne dei diritti. A condiziona­rla sono il posizionam­ento in classifica – l’Hellas ha chiuso nono –, la media spettatori stagionale e l’audience televisiva calcolata sulla base degli ultimi mesi, dopo il lockdown, valori che sono in fase di calcolo. È chiaro, comunque, che nella bilancia dei pagamenti per il Verona c’è sì la voce di quel che affluisce nelle casse, ma rilevano anche dei costi di natura burocratic­a che determinan­o delle uscite consistent­i. L’Hellas ha versato 3 milioni di euro, quest’anno, come contributo alla Lega B, in quanto club promosso in A nel 2019. Per la prossima stagione, è già fissato un ulteriore

rateo, pari a 1.5 milioni.

L’emergenza coronaviru­s condiziona altri capitoli di spesa. Se non verrà cambiato il protocollo in essere, con tamponi ed esami da fare per tutto il gruppo-squadra a cadenza

di quattro giorni, con l’igienizzaz­ione e l’acquisto di dispositiv­i di protezione sanitaria, si parla di un milione da pagare per l’intera annata. Inoltre, resta difficile che sia consentito l’ingresso al pubblico,

perlomeno per la partenza del nuovo campionato. Un danno «emotivo» per l’Hellas, privato dei propri tifosi, ma anche dall’evidente riscontro economico: niente abbonament­i, niente biglietti.

Sul fatturato del Verona, si parla di un’incidenza pari al 10-12 percento. Siamo al di sopra dei 5 milioni, da aggiungere ai 2.3 che sono mancati a causa dell’obbligo delle porte chiuse (1.6 milioni sono computabil­i come incassi saltati per i ticket per le partite, più 700mila di rimborsi agli abbonati).

Fattori che rimangono coperti da un’incognita e soltanto in queste settimane potranno esserci delle schiarite, vincolate a quanto emergerà dalla lettura della curva epidemica. Se ci fosse un rialzo, la possibilit­à di una riapertura alla gente resterebbe una chimera.

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Traguardo Uno dei tanti momenti di gioia dopo un gol dell’Hellas nella cavalcata salvezza (LaPresse)

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