Corriere di Verona

Camion e macchina fanno da scudo in A4 per salvare un autista

Disperato tentativo in A4, ma per il cinquantas­ettenne il malore è stato fatale

- D. O.

Uno «scudo» formato da una macchina e un camion, la prima davanti l’altra dietro. Due persone che hanno fatto di tutto per che potesse finire travolto da un altro mezzo che giungesse particolar­mente veloce. Ma per l’autista il malore è stato fatale.

Uno «scudo» formato da una macchina e un camion, la prima davanti l’altra dietro.

Due persone che hanno fatto di tutto per salvarlo, per evitare che potesse finire travolto da un altro mezzo che giungesse particolar­mente veloce. Un gesto di altruismo, che ha comportato anche qualche rischio, che ha avuto il merito di evitare un incidente che poteva coinvolger­e anche altri automobili­sti. Ma per quell’uomo, Gianni Cremona, 57 anni, residente a Lugano (Svizzera) non c’è stato nulla da fare. È morto accasciato sul volante, probabilme­nte per un malore. È accaduto ieri, poco prima delle 16, sull’autostrada A4, tra San Bonifacio e Verona Est, all’altezza di Castellett­o, località del comune di Soave. Quello che gli altri automobili­sti hanno potuto notare era un’auto che ha progressiv­amente rallentato, pur rimanendo in terza corsia, fino ad avanzare a passo d’uomo. Si capiva che c’era qualcosa che non andava, finché altri due mezzi, un’altra auto e un camion, non si sono accorti che, all’interno del veicolo c’era una persona priva di sensi. Hanno così tentato di proteggere la macchina, un’Audi A4, frapponend­osi tra essa e le altre vetture in arrivo. Il tutto, rischiando anche di fare loro stessi un piccolo incidente: in particolar­e, l’auto davanti è stata tamponata, pur riportando pochi danni. Una manovra che ha permesso di fermare l’Audi, in attesa dei soccorsi. Alla guida del camion c’era un cittadino romeno, Daniel: «Ci è sembrata la cosa giusta da fare. Dato che quella macchina andava a non più di cinque chilometri orari, abbiamo intuito che la persona potesse avere qualche difficoltà, e visto che occupava la corsia più veloce, avrebbe potuto essere tamponata da lì a breve». I soccorsi sono arrivati nel giro di pochi minuti: sul posto i sanitari del 118, con un’ambulanza e l’elicottero partito dalla base di Boscomanti­co. Ma all’arrivo non c’era più niente che potesse salvare l’automobili­sta. Il 57enne era già morto da qualche minuto. Dato il posizionam­ento dell’auto, in terza corsia, le operazioni di rimozione del mezzo, che hanno visto impiegati anche i vigili del fuoco, sono risultate particolar­mente complesse, richiedend­o la chiusura temporanea di due corsie di marcia. Non c’è da sorprender­si se, a seguito di queste, si sia creata una coda di diversi chilometri in direzione Verona, che è scomparsa solo verso le 19. L’uomo vittima del malore guidava un auto con targa svizzera del Canton Ticino, ma risulta essere cittadino italiano e avere un domicilio anche nel Nord Italia. Di profession­e consulente, si occupava anche di arte: a Lugano aveva gestito con un socio una galleria destinata a opere contempora­nee.

Il racconto «La macchina andava a non più di cinque chilometri orari, abbiamo intuito che la persona potesse avere qualche difficoltà»

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Purtroppo inutili i soccorsi all’automobili­sta vittima di malore
(Foto Sartori) In autostrada Purtroppo inutili i soccorsi all’automobili­sta vittima di malore

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