Corriere di Verona

Siti Unesco, borghi, castelli e musei tematici Passeggiat­e tra la bellezza dalle Alpi al mare

- Antonino Padovese

Cinque siti Unesco, 12 borghi più belli d’Italia, gallerie d’arte e tanti musei tematici come quello sulla bora a Trieste. In Friuli Venezia Giulia si possono costruire infiniti itinerari della bellezza per tutte le età e pressoché tutti gli interessi. Nell’estate del Covid i musei propongono mostre d’arte di estremo interesse su artisti che hanno legato il proprio nome a questo territorio. Ma a giganteggi­are è anche l’offerta «permanente».

Cominciamo dai cinque siti Unesco, che sono, in ordine di ingresso fra i beni patrimonio dell’umanità, la zona archeologi­ca e la basilica patriarcal­e di Aquileia, il sito interregio­nale delle Dolomiti, i luoghi di potere dei Longobardi in Italia con Cividale del Friuli, gli ancora poco conosciuti siti palafittic­oli preistoric­i attorno alle Alpi come quello del Palù di Livenza tra Caneva e Polcenigo e le opere di difesa di Venezia fra XVI e XVII secolo come la meraviglio­sa cittàforte­zza di Palmanova. Poi ci sono le 12 cittadine entrate nell’associazio­ne dei «Borghi più belli d’Italia»: Clauiano, Cordovado, Fagagna, Gradisca d’Isonzo, Palmanova, Poffabro, Polcenigo, Sappada, Sesto al Reghena, Toppo, Valvasone e Venzone. Ci permettiam­o di citare Venzone, borgo medievale completame­nte distrutto nel terremoto del 1976. Il popolo friulano, esempio nazionale, si è asciugato in fretta le lacrime per la perdita dei propri cari, e ha ricostruit­o quel borgo sasso dopo sasso, pietra dopo pietra, restituend­o a tutti un gioiello urbanistic­o. Non rientra tra i «borghi più belli d’Italia» ma merita più che una «deviazione» il paese di Prato Carnico, in Val Pesarina. Nella frazione di Pesariis, ultimi lembi della Carnia prima del Cadore, troviamo un museo diffuso di orologi, per gran parte open air e in minima parte al chiuso. Marchingeg­ni che funzionano tutti in modo diverso e che ricordano il luogo in cui è nata l’azienda Solari, che è partita dagli orologi per esportare in tutto il mondo il proprio know how in uffici, stazioni e aeroporti.

Sono tante le aree archeologi­che che testimonia­no le tracce lasciate dalla storia in questa terra sempre posta al confine tra il mondo latino e il mondo slavo. A cominciare dagli scavi di Aquileia che permettono di ammirare ancora oggi la ricchezza della

città romana e la bellezza dei mosaici. O quelli di Zuglio in montagna, di Grado e Trieste sulla costa. Pigiando sull’accelerato­re della storia, possiamo visitare i tanti castelli fra

Udine, Gorizia, San Giusto e le altre fortezze della provincia di Trieste come Duino, Miramare e Muggia.

Sono tanti i musei tematici del Friuli Venezia Giulia, ne riportiamo solo tre, rimandando al sito turismofvg.it per un elenco più esaustivo. Due sono legate all’attività economica del territorio. A Maniago, dove vengono forgiati coltelli per tutto il mondo c’è l’interessan­tissimo Museo dell’arte fabbrile e delle coltelleri­e. A

Monfalcone, davanti all’ingresso di Fincantier­i, c’è il Museo della cantierist­ica, che ripercorre la storia delle navi, dai primi piroscafi ai giganti delle crociere, all’interno delle sale un tempo riservate agli operai celibi che venivano a lavorare da fuori provincia. A

Tolmezzo c’è il museo etnografco dedicato alle Arti popolari della Carnia ed è dedicato a Michele Gortani.

Concludiam­o con una chicca, che riaprirà parzialmen­te dopo Ferragosto: è l’antica Biblioteca Guarnerian­a di San

Daniele del Friuli, che conserva preziosiss­imi codici miniati, dalla Bibbia all’Inferno di Dante.

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Da vedere Il castello di Duino (foto Fabrice Gallina)

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