Corriere di Verona

La vedova del caposcorta di Falcone alla Scuola di polizia: «Non dovete mai infangarvi»

- Annamaria Schiano D. O.

È tornata a Peschiera Tina Montinaro, la vedova della Medaglia d’Oro al valor Civile Antonio Montinaro, che con Rocco Dicillo e Vito Schifani è morto insieme a Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo il 23 maggio 1992 a Capaci. «Un attentato della mafia palermitan­a che ha cambiato la città: ha dato vita ad una rivolta sociale ed oggi, Palermo, è piena anche di brava gente», ha puntualizz­ato Tina Montinaro, che a Peschiera ormai è di casa, avendo contribuit­o ad allestirvi il «Luogo della Memodel

Al centro, Tina Montinaro ria» nella piazzetta d’ingresso alla scuola di polizia diretta da Gianpaolo Trevisi. Lì è rimasta esposta per tre anni, dal 2014 al 2017, anche la teca della Quarto Savona Quindici, il nome in codice della Fiat Croma della questura di Palermo sui cui viaggiava la scorta del giudice Falcone. Da 28 anni la signora Montinaro gira l’Italia nelle scuole di allievi poliziotti e nelle scuole pubbliche per incontrare ragazzi a cui raccontare la «Storia» di quei terribili anni, in cui persero la vita anche tantissimi agenti,«per il senso

dovere e dello Stato», ha ribadito agli allievi del 209° corso. Allievi che in gran parte provengono dalla Sicilia, tra cui anche il figlio di uno degli agenti di scorta del giudice Borsellino. A loro ha ripetuto più volte: «Da voi poliziotti non accetto che sbagliate. Voi camminate nel fango quando fate il vostro dovere, ma non dovete mai sporcarvi le scarpe di quel fango».

Un chiaro monito ai terribili recenti fatti di cronaca di Piacenza. «Lezione», come sempre toccante, piena di ricordi degli unici cinque anni di matrimonio vissuti con il marito Antonio, morto a 29 anni, e che le ha lasciato due bambini piccoli da crescere, Gaetano di 4 anni e mezzo e Giovanni di 21 mesi, nome che il marito aveva voluto dare al secondo genito in omaggio al giudice che aveva deciso di scortare nonostante l’enorme pericolo.

La scuola di polizia, al termine le ha regalato un quadro con la foto del piccolo nipote Antonio, che porta il nome del nonno.

Partite dal comando di via Polveriera Vecchia diverse squadre di pompieri con tutta l’attrezzatu­ra necessaria per gli interventi. Ma il loro lavoro, alla fine, non è stato necessario. Arrivati sul posto, infatti, l’elettricit­à era già stata ripristina­ta, grazie a una squadra che era uscita per riparare il guasto. L’ultimo black — out diffuso in città risale a giugno 2019, ed era strettamen­te correlato all’alto consumo di energia, in particolar­e dei condiziona­tori, dovuti a un’eccezional­e ondata di caldo. Condizioni climatiche che, finora, non si sono ripetute durante quest’estate.

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Peschiera
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