Masi, semestre negativo ma c’è la ripresa Il presidente Boscaini: effetto della pandemi, meglio luglio e agosto
(l.a.) La crisi causata dal Covid ha picchiato duro, anche sul settore del vino, ma l’estate mostra già confortanti segnali di ripresa. Una delle più importanti imprese del settore, la Masi Agricola, ha chiuso i conti del primo semestre con un dato negativo: 600mila euro di perdita. Ed il presidente, Sandro Boscaini, lo rileva con tono amaro: «È la prima volta da quando mi occupo di Masi, - spiega - ancora prima di esserne Presidente, avendo iniziato negli Anni ’60, che presentiamo un risultato netto negativo, diretta conseguenza della pandemia che abbiamo vissuto e che continua ancora in molti Paesi del mondo». Boscaini sottolinea che il settore vinicolo, e in particolare il segmento dei vini premium, è stato significativamente colpito nel mercato interno, a causa della prolungata chiusura dell’horeca, ed altrettanto è accaduto fuori Italia, per il progressivo espandersi dell’emergenza sanitaria e con essa delle misure di contenimento del contagio in forme simili a quelle italiane. Da ultimo – aggiunge Boscaini - registriamo la paralisi provocata nei trasporti internazionali e pertanto nei flussi turistici e nei servizi agli stessi, con un danno che,per un’azienda come la nostra è rilevante». Guardando al futuro, Boscaini rileva che «la visibilità sull’uscita è ancora incerta, ma ci è di conforto che realizziamo dati di significativa e repentina ripresa nei mesi di luglio e agosto sia in Italia che all’estero, pur con i limiti derivanti dagli accorgimenti profilattici e con interi segmenti di distribuzione che ancora stanno lavorando al minimo, come hotellerie e travel retail».