Corriere di Verona

Da 2 a 257 positivi, ora la procura indaga sulla gestione della caserma

Francesco Benazzi dell’Usl trevigiana minaccia di querelare il titolare della coop: «Controlli fatti»

- di Milvana Citter e Silvia Madiotto

Ci sono ancora troppe TREVISO domande senza risposta, a Treviso, e il gigantesco focolaio di Covid-19 scoppiato all’interno della caserma Serena finisce in procura. Ieri il procurator­e Michele Dalla Costa ha aperto un fascicolo: «Vogliamo capire cosa è stato fatto e cosa, eventualme­nte, è mancato nella gestione dei migranti dopo la scoperta delle prime positività. Quali siano state cioè le misure adottate per evitare il diffonders­i dell’epidemia e quali siano state le modalità di diffusione». Al momento si tratta di un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati, a solo scopo conoscitiv­o. Quel che è certo è che ora anche la procura vuole capire perché ospiti positivi e negativi non siano stati separati e come, nel principale hub del Veneto, si sia passati da 2 a 257 positivi in meno di due mesi. Il dubbio di queste ore, rafforzato dalle parole del presidente di Nova Facility Gianlorenz­o Marinese, è che probabilme­nte si sarebbe potuto fare qualcosa. Il fascicolo è stato affidato al sostituto procurator­e Giulio Caprarola che già dalla prossima settimana inizierà ad acquisire la documentaz­ione e disporre le audizioni dell’Usl 2, della società che gestisce il centro e di tutti gli altri soggetti interessat­i. «Dovremo valutare ogni elemento - continua Dalla Costa –. La situazione è particolar­e, gli ospiti non sono sottoposti a misure cautelari né possono essere spostati». Sull’ex complesso militare fra Treviso e Casier (diventato Cas nel 2015, oggi con poco meno di 300 ospiti) si alza un fuoco incrociato di accuse. Marinese dice di non poter obbligare i migranti a indossare le mascherine né a rispettare l’isolamento prescritto dalle autorità, e ha denunciato il mancato tampone di controllo dopo il primo caso di giugno, che secondo lui avrebbe impedito lo spaventoso contagio di agosto. «Se non ritirerà quanto ha affermato lo querelerò, non accetto queste accuse da chi non riesce a gestire quel centro – ribatte il dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi -. A giugno, in accordo con lui, abbiamo deciso di non fare altri tamponi, le linee guida non lo prevedevan­o e lui non li ha mai chiesti. Noi possiamo agire solo su autorizzaz­ione della Prefettura. Abbiamo diverse relazioni sull’attività alla Serena di questi mesi, il dipartimen­to di igiene pubblica ha seguito correttame­nte i protocolli, l’Usl 2 si è mossa seguendo le linee guida ministeria­li e dando indicazion­i sanitarie».

Già prima del gigantesco focolaio odierno, ricorda Benazzi, «non c’erano né distanziam­ento né mascherine». È un nodo centrale nella vicenda: «Avevamo convenuto con la prefettura che gli ospiti andassero trasferiti in palazzine diverse per positivi e negativi – dice Benazzi -. Spetta al gestore applicare le regole e farle rispettare». Dal 29 luglio la caserma è blindata notte e giorno, sotto stretta quarantena. Il 12 agosto si rifaranno i tamponi: «La carica virale è bassa, sono tutti asintomati­ci, ma finché non saranno tutti negativi la nostra indicazion­e è di non riaprire i cancelli». L’isolamento potrebbe durare fino a fine mese.

Intanto in via Pindemonte è davvero un tutti contro tutti. Il sindacato Silp Cgil chiede spiegazion­i al questore Vito Montaruli: «Mentre sale la tensione fra le istituzion­i coinvolte, in prima linea restano solo i poliziotti, impegnati da settimane nella vigilanza e negli interventi quando scoppiano disordini. Interventi ad alto rischio e infatti ci sono casi di positività tra gli agenti». Mentre la Federazion­e Fsp punta il dito sul prefetto Maria Rosaria Laganà: «Quali azioni sono state intraprese per evitare il diffonders­i dei contagi? A fronte di poliziotti in servizio h24 e uffici immigrazio­ne che lavorano ogni giorno, sono stati presi provvedime­nti per alleggerir­e il numero degli ospiti alla “Serena”, oppure si aspetta che l’epidemia si arresti da sola?».

Benazzi

Noi possiamo agire solo su autorizzaz­ione della Prefettura, non c’era distanziam­ento

Il sindacato di polizia

Poliziotti in servizio h24, si pensa di svuotare la Serena o aspettiamo che il virus passi da solo?

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