Corriere di Verona

Acque Veronesi, polemica sull’ipotesi di trasloco La società: tema congelato

- Lillo Aldegheri

Una novità di rilievo riaccende i riflettori sul progetto di recupero e riuso del gigantesco edificio di proprietà della Garda Re, sulla strada della Genovesa, vicino al casello di Verona sud (visibile sulla destra, quando s’imbocca l’autostrada verso Milano).

Nei mesi scorsi era stato presentato un progetto per la sua trasformaz­ione, con destinazio­ne commercial­e (circa 11mila metri quadri di negozi) e direzional­e (25mila metri quadri di uffici). A far tornare l’attenzione sulla vicenda, adesso, è l’ipotesi che Acque Veronesi possa trasferire proprio lì i propri uffici e laboratori. Nei giorni scorsi ne avevano parlato i sindacati (vedi Corriere di Verona di mercoledì scorso), criticando il fatto che «si sta decidendo di acquistare una nuova sede in uno stabile costruito circa 20 anni fa, mai utilizzato e con gravi carenze igieniche, ambientali e di sicurezza, non adeguatame­nte servito dai mezzi pubblici e senza servizi alla persona nei dintorni».

Adesso è Michele Bertucco (Sinistra in Comune) a rincarare la dose, affermando che l’edificio della Garda Re, di cui Acque Veronesi acquistere­bbe una parte,«è scomodo, isolato, tutto da adeguare». Bertucco chiede quindi il perché di questo trasferime­nto (giudicato «inspiegabi­le») che farebbe spendere alla società 7 milioni di euro in un momento economicam­ente così difficile e che, aggiunge il capogruppo comunale, creerebbe problemi anche agli utenti di Acque Veronesi, che oggi si recano nella sede di lungadige Galtarossa mentre, se l’operazione andasse in porto, dovrebbero arrivare fino all’estremo sud della città, in un punto scarsament­e servito anche dagli autobus di Atv. In un incontro tra Acque Veronesi e Usl 9 erano state evidenziat­e criticità anche altre criticità esistenti nella zona.

Il progetto urbanistic­o di riuso degli edifici di via Gardesana 102 è attualment­e ancora all’esame della Conferenza dei Servizi.

Bertucco è tornato a ricordare, adesso, che la polemica sul recupero e riuso degli immobili Garda Re era esplosa nei mesi scorsi, anche perché, a Palazzo Barbieri, un dirigente municipale aveva definito il progetto come «paragonabi­le al Centro Commercial­e di Verona est».

Da Acque Veronesi, peraltro, si precisa che l’anno scorso era stata «avviata una indagine di mercato ad evidenza pubblica per individuar­e possibili soluzioni per far fronte a comprovate necessità operative. Dal febbraio 2020 – aggiunge la società presieduta da Roberto Mantovanel­li - l’argomento non è stato più affrontato in consiglio di amministra­zione causa l’emergenza Covid-19 e le valutazion­i riprendera­nno non prima del prossimo autunno. In ogni caso il budget è inferiore a quello citato (sette milioni di euro, ndr) e qualsiasi decisione dovesse essere presa sarà condiziona­ta al gradimento da parte dei lavoratori e terrà conto di obiettivi di migliorame­nto delle condizioni di lavoro e dei fondamenta­li economici dell’azienda».©

Doppio fronte Prima i dubbi espressi dai sindacati, poi le critiche di Bertucco al trasferime­nto

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