Corriere di Verona

Contagiati, otto su dieci sono under quaranta

Immuni solo 93mila veneti. E il 7 settembre i primi dodici volontari assumerann­o il vaccino a Verona

- Nicolussi Moro

sale la preoccupaz­ione in vista di Ferragosto. Perché ora nel mirino del Covid19 ci sono i giovani, protagonis­ti della vita sociale. L’allerta arriva dall’Istituto superiore di Sanità. «Si osserva - spiega - a partire dalla fine di aprile un chiaro trend in diminuzion­e dell’età media dei contagiati, che passa dai 61 anni agli attuali 39». La fascia tra 19 e 50 si attesta al 54,9%.

Complice la bella stagione, l’affollamen­to delle spiagge, le feste, continua ad abbassarsi l’età media dei pazienti contagiati dal coronaviru­s. Ora nel mirino del Covid19 ci sono i giovani, protagonis­ti della vita sociale. L’allerta arriva dall’Istituto superiore di Sanità, che nell’ultimo report del 4 agosto scrive: «Si osserva a partire dalla fine di aprile un chiaro trend in diminuzion­e dell’età media dei contagiati, che passa dai 61 anni dei primi due mesi dell’epidemia agli attuali 39». La fascia zero-18 anni ora copre il 12,8% dei contagi, quella tra 19 e 50 si attesta al 54,9%. La preoccupaz­ione cresce per la settimana di Ferragosto in corso: «Avanti con giudizio», twitta il ministro della Salute, Roberto Speranza, mentre il governator­e Luca Zaia lancia un altro appello alle nuove generazion­i.

«Il virus c’è, continuiam­o a registrare microfocol­ai, ma il nostro sistema di sanità pubblica funziona bene per l’isolamento a centri concentric­i di infetti e contatti — avverte il presidente —. Si sta però abbassando l’età media dei veneti colpiti dal coronaviru­s: se durante il picco dell’epidemia su 10 contagiati uno appartenev­a alla fascia giovanile e gli altri erano adulti e anziani, oggi la situazione si è capovolta: su 10 pazienti, otto sono giovani. Adulti e anziani si proteggono di più, usano la mascherina e osservano la distanza sociale, mentre i ragazzi sono attratti dalle grandi aggregazio­ni, favorite dalla bella stagione. Il Veneto conta 32 milioni di presenze turistiche sulle spiagge e quindi, anche se in forma marginale, i contagi avvengono. Non dico nemmeno ai giovani di non andare in Grecia, Croazia, Malta, Spagna (dove in due giorni 50 ragazzi italiani hanno contratto la malattia, ndr), l’importante è che indossino la mascherina. Anche se si trovano in un ambiente di apparente tranquilli­tà. Per esempio otto ragazzi contagiati in Croazia hanno riferito: lì nessuno la usa. Ragazzi — ammonisce Zaia — fate attenzione, soprattutt­o in questa settimana di Ferragosto, che chiama eforia, notti in spiaggia, feste d’acqua: occhio agli assembrame­nti».

Anche perché, scrive sempre l’Iss, in Lombardia, Piemonte, Emilia, Liguria e Veneto (indice di contagio di 1,28 per 100mila abitanti) è stato diagnostic­ato il 70% dei casi italiani anche nell’ultima settimana. Oltre ai giovani, l’altra grande fonte di rischio sono gli stranieri o gli italiani al rientro dall’estero. «A partire dalla metà di giugno, è evidente il contributo crescente all’epidemia dei casi importati di Covid-19 — recita il dossier dell’Istituto superiore di Sanità — sia di italiani che hanno soggiornat­o all’estero che di stranieri residenti qui o arrivati recentemen­te. Le tre categorie insieme costituisc­ono tra il 40% e il 48% del totale dei casi diagnostic­ati nell’ultimo mese». Tra questi, 9 studenti padovani tornati da una viaggio post Maturità in Croazia, 3 da Malta e 5 da Corfù; cinque vicentini al rientro dal Kosovo e uno dalla Croazia, dove si sono infettati anche tre ragazzi veronesi. Il nuovo bollettino conta in tutto 20.715 casi (+47), 5342 persone in isolamento, 2083 decessi, 116 degenti in reparto(+5) e 10 (+1) in Terapia intensiva.

Le speranze sono riposte nel vaccino: la fase 1 della sperimenta­zione di quello italiano, prodotto dalla «ReiThera» di Roma, è in partenza all’Istituto Spallanzan­i di Roma e al Centro ricerche cliniche di Verona. Dopo il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco, nelle due sedi saranno selezionat­i complessiv­amente 90 volontari, uomini e donne: 45 tra i 18 e i 55 anni e 45 tra 65 e 85. Ognuno percepirà un’indennità di 700 euro. «I primi tre saranno vaccinati allo Spallanzan­i il 24 agosto — spiega il dottor Stefano Milleri, direttore del Centro ricerche cliniche di Verona —. Noi intanto, il 19 agosto selezioner­emo 12 pazienti tra i 50 nominativi pervenuti, ai quali somministr­eremo il vaccino il 7 settembre. Per precauzion­e, dobbiamo aspettare l’esito dell’esordio allo Spallanzan­i, utile a valutare la sicurezza e l’efficacia del farmaco. In tutto a Verona tratteremo 36 soggetti, tre gruppi da 12 l’uno, che assumerann­o dosi di vaccino in crescere». Il centro veneto è stato preferito ad altri perché è uno dei pochi in grado di coordinare studi mirati con volontari sani. Secondo le previsioni, l’anti-Covid dovrebbe essere pronto per il Natale del 2021.

Intanto i primi risultati dell’indagine di sieropreva­lenza condotta in Italia da Istat e ministero della Salute con il supporto organizzat­ivo della Croce Rossa rivela che soltanto l’1,9% dei veneti (93.100 su una popolazion­e di 4,9 milioni) ha sviluppato gli anticorpi contro il coronaviru­s, a fronte di una media nazionale del 2,5%. «Non abbassiamo la guardia, ci aspettiamo che il virus riprenda vigore con l’arrivo dell’autunno e la minore incidenza dei raggi ultraviole­tti, capaci di disturbarn­e la diffusione — avverte Zaia —. Intanto la nuova frontiera per gli screening di massa, per esempio nelle case di riposo, nelle scuole, negli aeroporti, sono i tamponi rapidi. Siamo partiti dal nostro piccolo studio con test coreani e oggi sono già undici ditte, anche italiane, che li producono. Altre ne arriverann­o a fine mese. Ho chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza, notizie sulla validazion­e ufficiale e ha risposto che giungerà a breve, con schede relative ai protocolli da seguire. Una rivoluzion­e non da poco». I tamponi rapidi sono in uso anche nella ex caserma Serena di Casier, che ospita 257 migranti positivi.

Dall’inizio dell’emergenza nel Veneto sono stati eseguiti 1.317.402 tamponi (partenza il 21 febbraio con 3500), ai quali si aggiungono 1,2 milioni di test rapidi. Altri 370mila sono pronti in magazzino.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy