Ragazzi in vacanza a Pag i positivi salgono a dieci
Tutti sono stati in vacanza nell’isola di Pag. Sei risiedono a San Giovanni Lupatoto
Undici in vacanza in Croazia, dieci tornati positivi. Da sabato la lista dei ragazzi di rientro dalla «festa della maturità» che hanno contratto, seppur in forma asintomatica, il virus Sars-Cov-2 non ha fatto che allungarsi. Ieri, i medici del servizio di prevenzioni ne hanno contati altri tre, tutti diagnosticati tramite tampone.
Undici in vacanza in Croazia, dieci tornati positivi.
Da sabato la lista dei ragazzi di rientro dalla «festa della maturità» che hanno contratto, seppur in forma asintomatica, il virus Sars-Cov-2 non ha fatto che allungarsi. Ieri, i medici del servizio di prevenzioni ne hanno contati altri tre, tutti diagnosticati tramite tampone. I nuovi casi, due diciannovenni, un ventenne, sono tutti di San Giovanni Lupatoto, paese in cui si erano registrati già altre tre positività provenienti dallo stesso cluster, quello della vacanza all’isola di Pag. Da San Giovanni proveniva il grosso del gruppo di amici: e ora ben sei su dieci positivi sono residenti nel comune alle porte di Verona (un altro ragazzo vive a Sona, un altro ancora a Cerea e l’ultimo nel capoluogo).
Tutti sono freschi di diploma e avevano partecipato a questa vacanza organizzata che ha raccolto adesioni in tutto il Nord Italia. Obiettivo principale: divertirsi. E, del resto, come ha raccontato chi è rientrato, gli otto giorni trascorsi nell’isola dell’Adriatico, sono stati all’insegna della festa «senza pensieri». Il programma, ancora reperibile, non lascia spazio ai dubbi. Ogni giorno (o meglio, ogni notte), visita a una discoteca diversa: si inizia con «la serata in rosso», con dress code da rispettare, per festeggiare «l’amore» in un locale fronte mare. Per continuare, poi, con il party «fluorescente» e con la giornata in spiaggia con tanto di torneo di beach volley e… perché no? Speeddate per conoscersi meglio.
Può mancare la festa sul barcone? Certo che no, meglio se accompagnata da un «Caos party» (nel senso che ci si veste a caso) come after. Il «piatto forte» nel fine settimana: passaggio al Papaya, uno dei club più noti al mondo, tempio dei grandi dj dell’elettronica (Tiesto, Armin Van Buuren e Paul Kalkbrenner, per fare i nomi di tre idoli del genere, si sono tutti esibiti qui). È anche il più grande locale dell’isola e le foto, nei siti degli organizzatori dell’evento, non lasciano adito a interpretazioni. Si va per ballare stretti uno all’altro. Poi, naturalmente, spazio per l’ultima festicciola, con tanto di silent party (musica in cuffia e, almeno qui, possibilità di distanziamento) per poi salutarsi andando a caccia di autografi per la propria tshirt.Tutte cose normali e sane, in un qualsiasi anno che non sia il 2020, e in cui non imperversi la pandemia da Covid 19, ma che, in questi mesi, cozzano con gli inviti alla prudenza arrivati da ogni esperto. Dunque non è solo questione di «non aver messo la mascherina» una volta o due (anche perché nessuno, come rivelano le testimonianze ce l’aveva). No, qui si parla di un evento pensato per quella che ora sembra vista come un’epoca «distante e spensierata», quella che abbiamo tutti vissuto fino a febbraio.
A San Giovanni, naturalmente, questo è l’argomento più chiacchierato del giorno. Nei bar, come nei gruppi social dedicati «paesani», l’opinione pubblica si divide: chi difende i sei giovani («Non hanno fatto nulla di male, è solo psicosi»), chi ricorda che «anche gli asintomatici possono contagiare», sottolineando il «boom» di tamponi e di persone in isolamento fiduciario emerso con il tracciamento dei contatti. Va detto che San Giovanni Lupatoto ha contato di recente altre positività, indipendenti dal gruppo di ragazzi. L’ultima sempre ieri, una cittadina romena di cinquant’anni, rientrata dal Paese d’origine. A tutti questi, ieri, si sono aggiunti, per quanto riguarda tutta la provincia, altri due casi, per un totale di sei: un’altra cittadina romena, una diciassettenne sempre di rientro e una 44enne diagnosticata al pronto soccorso di Borgo Trento. Entrambe risiedono in città.