Tav, via ai cantieri modello Genova
Il ministro De Micheli: «Commissario per l’opera». Arriva il Central Park
Il governo spinge la Tav veneta. Ad assicurarlo il ministro ai trasporti De Micheli ieri a Verona. I supertreni ad alta velocità porteranno «in regalo» alla città una serie di opere importanti. Nel corso della presentazione in Prefettura del contratto di avvio dei lavori per la tratta Verona-Vicenza si è parlato molto anche del futuro Central Park.
I supertreni ad alta velocità porteranno «in regalo» a Verona una serie di opere importanti. Nel corso della presentazione di ieri in Prefettura del contratto di avvio dei lavori per la tratta VeronaVicenza, si è parlato molto di questo tema, e si è parlato moltissimo del futuro Central Park, la grande zona verde che dovrà nascere sull’immensa area oggi occupata dallo Scalo Merci di Porta Nuova.
Il sindaco, Federico Sboarina ha infatti spiegato che la Tav porterà un«valore aggiunto essenziale per la nostra economia, tanto più importante in un momento come questo, dopo la crisi Covid, in cui è ancor più necessaria una rapida ripresa», ma ha soprattutto sottolineato che con la Tav arriverà appunto il nuovo, enorme parco urbano, che si stenderà da Porta Nuova a Santa Lucia sull’ex scalo merci. «Il Masterplan è in via di definizione, - ha detto Sboarina – e tra pochi giorni si potrà vedere l’importante lavoro che è stato fatto in poco più di un anno assieme al Gruppo Ferrovie dello Stato per trasformare questa zona della città nel più grande parco urbano d’Europa. Siamo riusciti a rispettare le tempistiche che ci eravamo dati, - ha concluso il sindaco - nonostante l’emergenza Covid, e quello dell’ex Scalo merci è uno dei progetti fondamentali e qualificanti per il futuro di Verona, su cui ora andremo ancora più spediti».L’amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, ha aggiunto da parte sua che «per Verona il Central Park sarà qualcosa di veramente straordinario, e probabilmente sarà l’area verde più grande d’Europa inserita nel cuore stesso della città».
L’accordo con Rfi sul Masterplan sarebbe già stato raggiunto, e si tratterebbe adesso di decidere la data per la presentazione ufficiale (che a questo punto, probabilmente, slitterà a settembre, a ferie concluse). Accanto a Sboarina c’era ieri il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, ed anche da lui è arrivata una notizia interessante: Rucco ha infatti spiegato come il capoluogo berico abbia chiesto come «opera compensativa» per la Tav, il nuovo mezzo di trasporto pubblico con bus elettrici da ricaricare alle fermate con un sistema «Flashcharge», ossia proprio quel tipo di mezzo che probabilmente sarà adottato anche da Verona in alternativa al filobus. Un’altra novità di rilievo è stata invece annunciata, sempre a margine dell’incontro con la stampa di ieri in prefettura, dall’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti. Assieme ai vertici di Ferrovie, De Berti ha infatti riparlato anche del collegamento tra Verona (stazione di Porta Nuova) e l’aeroporto Catullo, riutomobilistico
Il sindaco La Tav porterà un valore aggiunto essenziale per la nostra economia, tanto più importante dopo la crisi Covid
L’assessore Le Ferrovie stanno studiando la possibilità di prolungare il collegamencon il Catullo fino al Garda
la vecchia linea ferroviaria Verona- Mantova con uno «spanciamento» all’altezza di Dossobuono. De Berti ha confermato che si sta continuando a lavorare su quella proposta (sul tavolo da tempo) ma ha aggiunto una novità assoluta: «Le Ferrovie – ha spiegato – stanno adesso studiando la possibilità di prolungare quel collegamento facendolo arrivare non solo fino al Catullo ma anche fino al Garda, creando un’alternativa reale per il traffico audei turisti». L’ipotesi potrebbe essere quella di utilizzare la stessa linea storica Verona-Mantova fino a Peschiera, per poi aggiungere una tratta ferroviaria verso nord, arrivando così fino a Garda o almeno fino a Bardolino. Mentre nel palazzo della prefettura si svolgeva l’incontro, in piazza Dante alcuni esponenti del Comitato No Tav hanno contestato la realizzazione dell’opera (definita «vecchia, costosa ed inutile» ed in contrasto antilizzando che con un parere ufficiale del Comitato Lavori Pubblici di alcuni anni addietro), mentre dalle opposizioni arrivavano ulteriori perplessità proprio sul tema del Central Park. Secondo Federico Benini (Pd) «la smobilitazione dello scalo merci di Porta Nuova è un’operazione complessa, incompatibile, per tempi e modalità, con gli impegni presi dal sindaco con gli elettori, mentre un quota notevole della grande superficie, probabilmente il 50 per cento, come prevedeva il precedente accordo tra Rfi e Comune di Verona, sarà utilizzata dalle Ferrovie per finanziare lo spostamento dello scalo stesso». E secondo Michele Bertucco (Sinistra in Comune) «i termini per la costituzione del tavolo tecnico e per l’elaborazione della proposta di Masterplan sono abbondantemente spirati, ma non si è ancora visto nulla» mentre «la parte verde del Central Park sarà utilizzata per compensare la mancanza di verde in una serie di interventi edilizi in giro per la città. Che rimarranno privi dei relativi standard». In pratica, secondo Bertucco, si costruirà di più in altre zone, per esempio a Verona sud, senza realizzarvi le aree verdi che dovrebbero essere previste e spostandone i relativi metri quadri nel futuro Park. «Ed è evidente – conclude Bertucco – che, alla fine, il bilancio ecologico della città, resa nel suo complesso, resterà negativo».