Corriere di Verona

Barbisan: «Ho dato subito i soldi al Comune, ecco i bonifici»

Il consiglier­e li avrebbe ricevuti il 5 e «girati» il 6 al fondo Covid. Montagnoli: «È stato un errore, ho rimediato»

- M.Za. (ha collaborat­o Davide Orsato) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Sto passando ore terribili...», Riccardo Barbisan, 36 anni, consiglier­e uscente in Regione, non si capacita. È suo uno dei tre nomi di chi ha richiesto il bonus di 600 euro. Poi si riprende e racconta, esibisce i bonifici, dà il numero del suo commercial­ista per confermare la sua versione, spiega e ammette che già erano giornate difficili perché la sua candidatur­a «ballava» fra lista Zaia e lista Lega. «Il 5 maggio ricevo 600 euro dall’Inps. Non capisco cosa siano, chiamo la banca, chiamo il commercial­ista cui ho affidato da tempo le mie credenzial­i Inps e lui mi spiega “è il bonus, ho fatto richiesta e te l’hanno concesso”. Esattament­e il giorno dopo, ho i bonifici che lo provano, verso l’intera somma sul conto corrente che in Comune a Treviso - io sono anche consiglier­e comunale- avevamo aperto per le famiglie in difficoltà. Nelle stesse ore do indicazion­i al mio commercial­ista di non richiedere altri bonus».

Fin qui i fatti, poi l’analisi. «Quei 600 euro li ho sentiti in più fin da subito - spiega Barbisan - ma sono contento di averli “tolti” a Roma e dati a Treviso che era stata penalizzat­a nell’assegnazio­ne dei buoni alimentari. Treviso aveva ricevuto molti meno soldi di città simili per popolazion­e. Se ho potuto aiutare chi era più in difficoltà nella mia città, non mi sento colpevole». Vista la bufera mediatica che si è scatenata, però, qualche dubbio sopraggiun­ge: «Avrò commesso la leggerezza di non dire al commercial­ista di non fare richiesta, certo, ma ad essere sincero non pensavo di rientrare fra gli aventi diritto dato che come consiglier­e regionale sono in una posizione fortunata. È una follia che mi sia stato concesso. Se qualcuno si è sentito offeso chiedo scusa ma ho recuperato subito».

Quanto ai rimborsi forfettizz­ati anche durante il lockdown, Barbisan spiega di non averne mai goduto. E per la candidatur­a nel limbo, chiude: «Hanno detto che le liste saranno definitive solo nel momento in cui vengono depositate. Sono in attesa che chi di dovere prenda una decisione, io mi sento sereno». Anche il veronese Alessandro Montagnoli,spiega che quei 600 euro sono finiti in beneficien­za già alcuni mesi fa: «All’inizio dell’emergenza ho presentato la domanda per il sostegno, in quanto lavoratore autonomo. Poi mi sono reso conto dell’errore e ho cercato di rimediare: data la mia posizione e il mio incarico in Regione ho pensato che era meglio che altri avessero quei soldi. Già mesi fa li ho destinati a opere di beneficien­za sul territorio».

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Il bonifico con cui Barbisan ha versato i 600 euro sul conto solidale il giorno dopo averli ricevuti
Restituzio­ni Il bonifico con cui Barbisan ha versato i 600 euro sul conto solidale il giorno dopo averli ricevuti

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