Patrizia Cavalli, la vita tra dramma e ironia
«Con passi giapponesi»: racconti introspettivi, passioni e contraddizioni sociali
«Devo capire». È il monito che accompagna il libro di racconti della poetessa Patrizia Cavalli Con passi giapponesi (Einaudi), uno dei cinque volumi finalisti del Premio Campiello.
Primo lavoro in prosa di una delle più autorevoli poetesse contemporanee del Novecento, si dipana tra memorie, meditazioni sulla vita e sul tempo, sul desiderio e i suoi tormenti. Con la capacità chirurgica dell’autrice di scavare tra le pieghe dell’anima, guardare, fermare nella scrittura e mettere a fuoco dilemmi, tormenti e contraddizioni umane e della società.
Pezzi di vita, in cui convivono ironia e tragedia. Ritratti cesellati, come quello della madre, ad esempio. E la vita messa in scena in ogni racconto, al centro la sua capacità, unica, di immaginare. Oltre la realtà.
Pagine che per molte anni erano rimaste inedite, ora prendono la forma del libro. In ogni narrazione, frammenti autobiografici. I suoi versi pungenti, ironici, drammatici, si fanno racconto e rappresentano un mondo in bilico tra comicità e tragedia. Mette in scena passioni, disperazione, realismo e finzione: amore, invidia, sensi, varia umanità.
Patrizia Cavalli, come gli altri autori finalisti del Campiello, il premio letterario di Confindustria Veneto, il 5 settembre sarà in piazza San Marco a Venezia, per la proclamazione del vincitore.