Altri tre gruppi di turisti contagiati dopo le ferie
Continuano i contagi di turisti veneti che rientrano dalle ferie. Altri tre i focolai creati da giovani vacanzieri padovani che hanno trascorso alcuni giorni di mare a Corfù, in Grecia. Un nuovo cluster è stato scoperto dall’Usl 6 Euganea ieri mattina e si va ad aggiungere a quelli emersi nei giorni scorsi e che hanno confermato il trend ormai consolidato di questo agosto. L’appello di Zaia per ferragosto.
Non si arrestano i contagi da Covid19 nel Veneto, che ieri ne ha registrati altri 57 (per un totale di 20.772), dei quali 24 solo nel cluster di Treviso, appesantito dagli oltre 257 casi registrati tra migranti e operatori all’interno della ex caserma Serena. Crescono anche i soggetti in isolamento, ora a quota 5352 (+10), e i degenti in area non critica, passati da 116 a 119, mentre diminuiscono da 10 a 8 i pazienti in Terapia intensiva. E si registrano nove nuovi decessi, in totale 2092. «Il numero di casi tende ad aumentare rispetto alla scorsa settimana — avverte il professor Gianni Rezza, direttore della Prevenzione al ministero della Salute — e si abbassa l’età delle persone colpite (l’ultimo dato di ieri è 38 anni di media, ndr). Ci sono diversi focolai, molti dei quali innescati da casi importati. Anche se migliore rispetto ad altri Paesi, la situazione epidemiologica italiana merita molta attenzione. La popolazione deve continuare a mantenere comportamenti prudenti e bisogna essere molto attenti e intervenire rapidamente per identificare eventuali focolai, in modo da poterli contenere prontamente».
Con l’inizio delle vacanze, tanti sono i veneti rientrati infetti da Malta, Corfù, Croazia, Spagna, Kosovo.
Per potenziare il personale sanitario, anche in previsione di un’eventuale recrudescenza del virus in autunno, la giunta Zaia ha deliberato ieri l’attivazione di 138 corsi per operatori sociosanitari in tutto il territorio, in modo da coinvolgere le Usl ma anche i Distretti. «Stimiamo un fabbisogno di oltre 4.100 Oss per il biennio 2020/2012 — spiega Manuela Lanzarin, assessore a Sanità e Sociale —. L’importanza di questo provvedimento è di essere pubblicato nel momento storico legato all’emergenza Covid-19 che, mettendo in difficoltà le strutture, ha inciso ulteriormente su una situazione non facile per il reclutamento di personale qualificato. Sono stati progettati corsi a due velocità: intensivi, con durata da 6 a 8 mesi, ed estensivi, con durata da 9 a 18 mesi». Altra novità l’introduzione della formazione a distanza, per favorire anche gli studenti lavoratori, con 205 ore su 480 ore di lezione, oltre a 520 di tirocinio.