Ciambetti: «Sono una partita Iva ma l’indennità ai politici deve bastare Tempistica sospetta da parte dell’Inps»
Il presidente di Ferro Fini: «Nessun contraccolpo, Zaia è una garanzia»
Roberto Ciambetti, volto pacato della Lega nel parlamentino di palazzo Ferro Fini che ha presieduto nell’ultimo lustro, analizza quanto sta succedendo nel suo partito.
La vicenda del bonus sta rallentando anche la chiusura delle liste...
«Lunedì c’è stata l’infarinatura generale. Ai candidati è stato spiegato il ruolo a cui si aspira in termini di dedizione e impegno dal governatore Luca Zaia che è stato perentorio: chi si prende questo onere deve farlo come attività totalizzante anche rispetto alle esperienze professionale. L’impegno per i veneti si fa sul serio e non a scartamento ridotto».
Come la sta prendendo la base?
«Ha apprezzato l’operazione trasparenza».
Lei è titolare di partita Iva?
«Sì ma non mi ha mai attraversato l’idea di chiedere il bonus. Per svolgere il nostro mandato abbiamo un’indennità e con quello che percepiamo dobbiamo ritenere di essere a posto. Detto questo, richiedere il bonus non è stato un comportamento illegale ma, certo, è stata un’azione che ha una valenza politica particolare».
Come valuta ciò che sta accadendo?
«Ho sentito disattenzione, superficialità ma, ripeto, la richiesta del bonus non ha nulla di illegale. Sicuramente bisoPeccati gnava evitarla. Luca (Zaia ndr) su questo non transige. Noi abbiamo la schiena dritta. Prima o poi le cose escono. L’unica via è quella del rigore. E Luca Zaia ne è l’esempio. Se avesse voluto, ad esempio, avrebbe potuto fare richiesta al fondo di ristoro per il crac delle popolari ma, giustamente, non ci ha mai neppure pensato. Con gli incarichi pubblici bisogna fare attenzione».
Crede alle versioni date dai suoi tre colleghi in Regione?
«Sono tre amici, persone con cui ho lavorato benissimo in questi anni. Concedo il “beneficio della situazione”, politicamente, però, non è semplice da spiegare. La posizione presa da Fontana mi sembra corretta per evitare di portare in campagna elettorale una cosa che nulla ha a che fare con la Regione».
Dopo eventuali verifiche ulteriori che sanzioni si aspetta?
«Si verificheranno le singole posizioni. Si parla di sospensione oltre al niet sulle liste».
Espulsioni?
«Non credo, non parliamo di illegalità bensì di una legge scritta a dir poco male e anche sulla tempestività di comunicazione dell’Inps ci sarebbe qualcosa da dire. Ora che il garante ha dato, pare, il via libera sulla privacy, se l’Inps fornisce gli elenchi, chiederò la posizione di tutti i 51 consiglieri regionali».
I rimborsi forfettizzati durante il lockdown sono stati «restituiti»?
«I consiglieri del gruppo Lega e del gruppo Zaia presidente fra marzo e aprile hanno proceduto con donazioni dai mille euro in su al fondo regionale o alle singole Usl».
Due tegole pesanti, però, per Zaia. Peseranno sul voto?
«Non credo proprio, ci viene riconosciuta la massima trasparenza. E Zaia fa la differenza in maniera clamorosa: un presidente che pone un’attenzione assoluta sulla moralità sua e dei suoi collaboratori. Domenica alle 19.07 la verifica su tutti i consiglieri era già scattata».
Se l’Inps ci dà gli elenchi chiederò conto a tutti i 51 consiglieri
Le sanzioni
Si allontana l’ipotesi espulsione ma niet alle candidature e sospensione