I focolai dei vacanzieri sotto i 30 anni «Arrivano da Corfù, Malta, Croazia»
Il caso Padova, appello del dg Scibetta: «Ragazzi usate la testa e la mascherina. Proteggetevi»
ultime settimane per mappare il viaggio del nuovo contagio verso il Veneto. Giusto mercoledì scorso l’Usl 6 del capoluogo aveva scoperto il primo flusso dalla Croazia, con un gruppo di diciottenni rientrate in autobus da Pag dopo alcuni giorni in compagnia. Avevano sviluppato una leggera forma di influenza e dopo il test erano risultate positive al coronavirus. Morale? Un totale di dieci ragazzi contagiati, fortunatamente quasi tutti asintomatici e che non hanno presentato criticità dal punto di vista sanitario.
Lo stesso giorno altri giovani di rientro da Corfù si erano sottoposti al tampone, con un esito anche in questo caso positivo. Il complesso lavoro condotto dai sanitari per risalire a tutti i contatti degli infetti, che tutt’ora è in corso, ha permesso di arrivare a otto under 30 contagiati, a cui ieri mattina si è aggiunto un nono giovane, i cui compagni di viaggio sono ora in isolamento.
La peculiarità? Sono tutte compagnie di amici che hanno trascorso le vacanze nello stesso posto, percorrendo le medesime rotte aeree o navali per andare e tornare, ma che in loco non si sono incontrati.
Situazione analoga si è verificata con due giovani rientrati da Malta, pure loro positivi e anche in questo caso è in corso lo screening per arrivare a capire con chi abbiano avuto a che fare una volta atterrati. «La raccomandazione è quella di continuare a usare i dispositivi individuali di protezione, cioè mascherina e gel disinfettante per le mani — è l’appello lanciato ancora una volta da Scibetta —. Ci risulta che in molti luoghi di villeggiatura l’utilizzo delle mascherine sia qualcosa di obsoleto. Bisogna proteggersi ma serve una responsabilità sociale e collettiva. L’invito è di non essere turisti per caso ma turisti con senno. Andiamo in vacanza ma non lasciamo a casa il giudizio. Teniamo la testa sulle spalle e non sotto la sabbia».