Al Romano l’omaggio a Shakespeare
«Andare a teatro oggi è un atto di coraggio. Ma lo è ancora più montare spettacoli shakespeariani, così ricchi di personaggi, con tutti i vincoli del distanziamento».
Carlo Mangolini, direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese organizzata dal Comune di Verona, sa che il 72esimo Festival Shakespeariano che sta per entrare nel vivo del cartellone è già una specie di miracolo. «È stato imboccato un preciso filone artistico – precisa Mangolini – che coglie la sfida di condensare la drammaturgia in riletture del testo».
C’è stato un assaggio del festival a luglio con Paolo Rossi. Ma il clou della manifestazione arriva ora.
Domani alle 21 al Teatro Romano debutta in prima nazionale «Romeo e Giulietta» secondo Babilonia Teatri, con i mostri sacri Paola Gassman e Ugo Pagliai.
«Si tratta di una versione insolita – spiega Mangolini – che distilla i dialoghi tra i soli innamorati. Quello che nell’immaginario di Shakespeare è un amore adolescenziale, qui viene interpretato da due persone d’esperienza che fanno coppia da più di cinquant’anni. Il significato non può fare a meno di traslare: da fuoco che si consuma in poco a percorso condiviso, per crescere e invecchiare insieme».
Martedì 15 settembre la scrittrice Melania Mazzucco affida a Vanessa Scalera, la celebre «Imma Tataranni» televisiva, la sua versione della «Storia di re Lear» per rintracciare le radici di quella vicenda fino al momento in cui si incrocia con quella del poeta inglese. Altra importante prima nazionale è quella di mercoledì 16 con Chiara Francini e Andrea Argentieri, premio Ubu 2019, diretti da Chiara Lagani in «L’amore segreto di Ofelia». «Anche in questo caso si tratta di un approccio inedito del mito di Amleto ad opera di Steven Berkoff – continua - che immagina di trovare questa corrispondenza segreta tra i due amanti, scritta in una lingua molto vicina a quella dell’autore».
Giovedì 17 chiude la rassegna «Macbeth solo» con Sergio Rubini, in grado di trasformare tutti i personaggi in voci interiori del protagonista.