Il Comune dice basta al «consumo del suolo»
Nessuna richiesta di aumento alla Regione, si punterà alla riqualificazione delle aree dismesse
(l.a.) Palazzo Barbieri non chiederà alla Regione di poter consumare più suolo di quanto previsto dalla normativa regionale, a differenza di quasi tutti gli altri capoluoghi veneti. Si punta, invece, con la Variante 29, alla riqualificazione delle aree dismesse. Lo ha annunciato l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala, illustrando la decisione presa dalla giunta comunale.
La nuova legge veneta concede al comune di Verona 94,91 ettari di nuovo consumo di suolo, da aggiungere ai 3,5 chilometri quadrati di «aree dismesse» su cui sarà possibile edificare. Uno spazio aggiuntivo che i Comuni di Rovigo, Padova, Venezia, Treviso e Vicenza hanno chiesto di aumentare, mentre Verona non lo farà. Anche la Sau (Superficie agricola utilizzabile), come previsto dal Pat, rimarrà di 129,63 metri quadri. L’amministrazione comunale, intanto, per avere un quadro il più completo possibile, valuterà con la prossima Variante al Pat anche il degrado sociale, non solo quello architettonico. L’assessore Segala ha spiegato che «Verona negli anni passati si è contraddistinta per un consumo esagerato di suolo trascurando le tante aree già fabbricate ma lasciate in stato di degrado. Adesso – ha aggiunto Segala – procederemo anche al ricalcolo del consolidato, ossia delle costruzioni già effettuate, e terremo i 94,91 ettari come… riserva aurea cittadina nel caso di nuove edificazioni particolarmente importanti». L’assessore ha peraltro ricordato che sulle mappe del Pat sono ancora presenti progetti non più efficaci come quello del Traforo delle Torricelle (vecchia ipotesi) ed ha sottolineato che la nuova Variante andrà votata in consiglio comunale entro il 21 dicembre, come prevede la legge.
Dalle opposizioni, immediato (e scettico) il commento di Michele Bertucco, secondo il quale «fa sorridere che l’assessore Segala dichiari che il Comune di Verona non chiederà deroghe alla legge veneta sul consumo di suolo: bella forza – commenta Bertucco - in presenza di un Pat (Piano di Assetto del Territorio) palesemente taroccato che ha permesso in questi anni di continuare a costruire ben oltre ogni limite, con previsioni gonfiate ancora nel 2015, quando avevamo dimostrato carte alla mano come la superficie del territorio comunale sia di 198,8 chilometri quadri e non arrivi a quei 206,6 utilizzati nel Pat per gonfiare la Superficie Agricola Trasformabile, ed in questo modo nel 2007 e nel 2011 (col Piano degli Interventi) si erano resi edificabili 1.678.000 metri quadri di suolo agricolo, anziché 791.000, determinando un consumo di suolo immotivato per un valore di mercato di circa 200 milioni di euro. Adesso – conclude Bertucco l’amministrazione Sboarina dice che si accontenterà di cementificare ulteriori 94,91 ettari di territorio ma si dimentica, come la precedente amministrazione Tosi, del PAT taroccato».
La legge A Verona sono stati concessi 94,91 ettari di nuovo consumo di suolo