Corriere di Verona

Geox rivoluzion­a l’attività in America Meno negozi, largo all’e-commerce Negli Usa e in Canada le vendite online sono cresciute in un anno del 104%

- G.F.

Chiusura di almeno una decina di negozi Geox a gestione diretta fra Usa e Canada, in primo luogo perché si tratta delle aree del mondo presidiate dal marchio veneto a oggi ancora più depresse per l’effetto Covid-19, ma soprattutt­o perché le circostanz­e richiedono un’accelerazi­one nella profonda revisione del modo di intendere la vendita al pubblico: in sintesi, meno acquisti negli store fisici e sempre di più nei canali online.

È questa la decisione aspandemia sunta dal board della «Scarpa che respira» che, nell’articolare azioni e spiegazion­i, precisa che i punti vendita da chiudere in Canada saranno più di sette e negli Usa almeno tre, su un totale complessiv­o di 32. Il perché è deducibile dai dati del primo semestre dell’anno. In Canada le vendite sono scese del 54% rispetto allo stesso periodo del 2019, fermandosi a 7,2 milioni, con un margine operativo negativo per 4,5 milioni. Negli Usa il fatturato del periodo non è andato oltre i 4,5 milioni contro i 13,5 dell’anno prima, anche qui con un Ebit che finisce in rosso per 2,8 milioni. Le cause, più nel dettaglio, risiedono nella mancanza di flussi turistici in città a forte vocazione internazio­nale come New York, Toronto o Vancouver, oltre che nelle forti restrizion­i di accesso, per ragioni sanitarie, ai grandi centri commercial­i, in cui si concentra la maggior parte dei negozi. A questo si aggiunge l’handicap dei canoni di locazione, rimasti sostanzial­mente inalterati ai livelli precedenti la e che sono oggetto di rinegoziaz­ione, ma con risultati ancora limitati.

Quindi, dato che le vendite online, pur essendo ancora lontane dal rappresent­are una compensazi­one dei mancati ricavi nei negozi, in queste parti del mondo sono cresciute del 104% in un solo anno, ecco che, con la combinazio­ne tra riduzione delle spese, e-commerce e trasformaz­ione dei negozi diretti in showroom perfettame­nte integrati con il canale digitale, Geox ritiene di poter tornare «a una situazione di pareggio nel medio periodo». Senza escludere, tuttavia, una nuova espansione dei negozi «qualora si presentass­ero opportunit­à di locazione strategich­e ed economicam­ente congrue».

Geox ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi a 243,6 milioni, in flessione del 39% sull’anno precedente ma con segnali di forte vitalità (+40%) nel canale diretto di vendite sul web.

Il trend si è rivelato ancora più marcato fra aprile e giugno (+59%), dunque nella fase più acuta per le chiusure dei negozi. A fine luglio, Geox ha inoltre sottoscrit­to un finanziame­nto per 90 milioni, garantito al 90% da Sace, e accordato con la procedura semplifica­ta prevista dal «decreto Liquidità».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy