L’incentivo per ristrutturare a costo zero
Cosa c’è da sapere: come funziona, a chi rivolgersi, quando cedere il credito
La cosa più straordinaria è che, come accade una volta su mille, sono incredibilmente tutti d’accordo: proprietari di case, professionisti, tecnici, imprese costruttrici, banche e persino ambientalisti. Per riassumere il concetto con le parole dell’ingegner Marco Bottega, esperto di certificazione e diagnosi energetica degli edifici: «Il Superbonus 110% è sicuramente la migliore opportunità degli ultimi anni per ammodernare, rendere efficienti e mettere in sicurezza le nostre città, massimizzando il valore degli immobili. Questa misura, inoltre, consentirà dopo anni di paralisi un’importante ripresa dell’attività edilizia».
Hai detto niente. Secondo le stime più prudenziali, riferite alla validità del Superbonus fino al 31 dicembre del 2021 (ma già in ambito governativo si parla apertamente di prorogarlo), questo incentivo può movimentare nel solo Veneto risorse per almeno 2 miliardi di euro. Il punto cruciale, infatti, sta nel meccanismo che consente al privato, interessato a ristrutturare la propria abitazione con un miglioramento energetico di almeno due classi, la possibilità di effettuare i lavori - entro certe soglie massime di spesa - praticamente senza tirare fuori un euro di tasca propria. Questo potrà avvenire cedendo fin da subito il credito d’imposta del 110% a banche e società finanziarie, oppure scontando le fatture emesse dai fornitori (impresa costruttrice, impiantisti e via elencando), che, in questo modo, anticipano al cliente le somme necessarie in cambio del credito d’imposta.
Persino nei condomìni, dove di solito questo tipo di interventi si arena immancabilmente tra litigi e impossibilità di raggiungere la maggioranza richiesta, il sistema è progettato per funzionare: «Se i lavori sono a costo zero - fa notare infatti Federico Della Puppa, ricercatore di Smart Land - non c’è ragione perché qualcuno si opponga. E ricordo che, in Veneto, i condomìni rappresentano un terzo del totale degli alloggi».
Che di un massiccio efficientamento delle nostre abitazioni ci sia grande bisogno, ce lo dice un altro dato statistico: a Nordest, nel 70% dei casi l’età degli edifici esistenti supera i 40 anni. E solo una ridotta percentuale rientra nelle classi energetiche A e B, le più alte del ranking. Paolo Ghiotti, il leader dei costruttori veneti associati ad Ance, la vede così: «Per i cittadini e le famiglie è un’occasione irripetibile. Quando mai potrà ricapitare l’opportunità di ristrutturare casa e renderla più efficiente a condizioni tanto favorevoli? Per quanto riguarda le imprese, poi, il provvedimento è una sorta di manna dal cielo, cade nel momento più nero, con il mercato bloccato dal Covid 19. A ben vedere, è l’unica misura realmente strutturale varata dal governo come risposta alla crisi esplosa con la pandemia». E come insegnano gli economisti, far ripartire le costruzioni significa dare una scossa positiva a tutta l’economia: l’edilizia, per chi non lo sapesse, traina più di 80 settori produttivi.