Corriere di Verona

Auto in sorpasso centra la bici Muore manager di 45 anni

L’incidente a Roncanova. La vittima scaraventa­ta giù dal cavalcavia

- F.S.

Era in sella alla sua bici da corsa, Paolo Morelato, 45enne veronese dirigente dell’omonima azienda di mobili di famiglia, ieri mattina quando è stato investito frontalmen­te da una Mercedes che, da una prima ricostruzi­one, stava effettuand­o un sorpasso.

Si stava concedendo un sabato di relax dal lavoro in sella alla sua bici da corsa, Paolo Morelato, 45enne veronese dirigente area estero dell’omonima azienda di mobili di famiglia a Valmorsel, frazione di Salizzole, nella Bassa, quando, ieri, intorno alle 9.30, a Roncanova, frazione di Gazzo Veronese, sul cavalcavia di via Roma, lungo la strada statale 12, per cause in corso di accertamen­to da parte degli investigat­ori, è stato centrato da una Mercedes guidata da un autista della zona finendo per circa 6 metri nella scarpata a lato della carreggiat­a morendo sul colpo. Lascia una moglie e due figlie di 17 e 10 anni. Per recuperare il corpo del manager è dovuta intervenir­e una squadra di cinque uomini dei vigili del fuoco del distaccame­nto di Legnago con due mezzi.

Dopo aver rintraccia­to la salma, hanno calato una barella toboga riportando la vittima in strada. Qui, i soccorrito­ri del 118, arrivati con un’ambulanza e l’elicottero, non hanno potuto fare altro che constatarn­e il decesso.

Sul luogo del tragico investimen­to sono giunti anche gli agenti della polizia stradale del distaccame­nto di Legnago, che hanno provveduto a effettuare i rilievi, coordinati dal comandante Marco Zago.

Saranno le loro indagini, ora, a chiarire le cause e la dinamica del mortale. Secondo una prima ricostruzi­one, entrambi i coinvolti stavano viaggiando sulla strada statale 12. La vittima era diretta a Ostiglia mentre la macchina, che giungeva dalla parte opposta, andava verso Nogara. Arrivato sul cavalcavia il conducente della Mercedes avrebbe deciso di sorpassare un camion che trasportav­a pomodori accorgendo­si solo durante la manovra della bici sull’altra corsia non riuscendo a schivarla. Il ciclista è stato, quindi, investito frontalmen­te finendo sul cofano e sul vetro della macchina, che si è frantumato.

L’impatto violentiss­imo ha poi sbalzato Morelato giù dal cavalcavia facendolo finire di sotto per oltre cinque metri. C’è voluto un po’ di tempo per rintraccia­re il corpo tra i vigneti e recuperarl­o.

Oltre che per identifica­rlo, visto che la vittima non aveva portato con sé i documenti. Per questo, nelle prime ore successive all’incidente, la polizia ha, dunque, chiesto che venisse diramata la foto della bicicletta, così da poter aiutare l’identifica­zione della vittima. La notizia della morte di Morelato si è fatta, poi, largo a poco a poco lasciando i molti che lo conoscevan­o senza parole. Tra questi, anche il sindaco di Gazzo Veronese, Stefano Negrini: «Non riesco a parlare; mi sembra di essere un pugile sul ring che ha preso dei pugni in faccia. Paolo l’ho visto nascere e crescere. Conosco benissimo la famiglia. Ho passato parte della mia vita con loro. Aveva proseguito a lavorare nell’azienda del padre. Era solare, semplice e intelligen­te. Un gran lavoratore. Da qualche anno si era appassiona­to alla bicicletta. Per me è un doppio dolore, visto che conosco anche il conducente dell’auto. Sono vicino al dolore delle famiglie e le abbraccio».

Impatto violento Per recuperare il corpo finito in una scarpata sono dovuti intervenir­e i vigili del fuoco

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Paolo Morelato
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Nel tondo la vittima. Qui a sinistra la bici dopo lo schianto
Il dramma Nel tondo la vittima. Qui a sinistra la bici dopo lo schianto

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