In attesa dei tendoni per centinaia di ragazzi la prima campanella non è ancora suonata Da Villafranca a San Bonifacio. E c’è anche l’effetto maltempo
Primo giorno di scuola? Non per tutti. Sono centinaia, in provincia di Verona, i ragazzi che hanno iniziato esattamente come hanno finito, collegati da casa al computer. Le ragioni che hanno portato quindici istituti, tutte scuole superiori, a optare per questa scelta sono diverse, ma tutte motivate dalla stessa esigenza: pochi spazi. Quattro casi riguardano altrettanti istituti che da tempo sono sotto la lente d’ingrandimento della Provincia: il liceo Medi di Villafranca, il tecnico Dal Cero di San Bonifacio, il professionale Medici di Legnago e l’alberghiero Berti (sede staccata) di Soave, dove sono attese a giorni (le prime dovrebbero essere montate già oggi pomeriggio) le tende che sostituiranno alcune classi.
Sono tutte scuole che da tempo fanno i conti con il sovraffollamento e che hanno poche «valvole di sfogo», in quanto in tutti e tre i centri non ci sono molti spazi scolastici con cui «fare manovra», spostando qua e là le aule. E le amministrazioni comunali, che hanno la stessa necessità per elementari e medie, hanno provveduto a «requisire» gli spazi extra di loro proprietà. Ci si è accanito, poi, anche il meteo, con il violento «downburst» che, lo scorso 30 agosto, a suon di raffiche oltre i cento chilometri all’ora, ha reso inagibili parte dell’istituto comprensivo di Montecchia di Crosara e di Soave. Nel primo caso, gli alunni sono stati trasferiti nel vicino comune di Roncà, dove faranno per un po’ lezione al pomeriggio, dalle 14 alle 17. Nel caso di Soave, il trasferimento è avvenuto, per l’appunto, all’istituto alberghiero, dove è stato chiesto a parte dei «ragazzi più grandi» di fare lezione online per qualche giorno. Fino all’arrivo delle tende, per l’appunto.
Va sottolineato che le «tensostrutture», come le chiama la Provincia, saranno provvisorie, in attesa dell’arrivo dei
moduli scolastici, i famosi container, che dovrebbero venire consegnati nel giro di un mese. Come mai tutta questa attesa? «Dobbiamo scontrarci con diverse difficoltà burocratiche — spiega il presidente
della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto — tra queste anche le recenti novità per l’indizione della gara diretta». C’è poi, aggiunge il suo vice, David Di Michele, con delega all’istruzione, «difficoltà nel reperire questi beni nel mercato». Tuttavia i container sono un investimento e la Provincia è sicura che dureranno. «Li utilizzeremo — assicura Di Michele — quando sarà necessario chiudere parti delle scuole per ristrutturarle, già a partire dal prossimo anno scolastico». Alcune tende verranno utilizzate anche al «Calabrese Levi» di San Pietro in Cariano, in questo caso, però, solo per l’attività sportiva. In altre parole, sostituiranno la palestra.Nel frattempo, qualcuno si collegherà da casa. Nelle scuole in cui arriveranno le tende solo provvisoriamente: «Per questa settimana — spiega il preside del Medi, Marco Squarzoni — abbiamo deciso di far stare a casa a turno gli studenti. Gli insegnanti, invece, si collegano da qui, dalla nostra aula di informatica». Negli altri (tra gli istituti ci sono alcune scuole superiori della zona del Garda) la questione riguarda solo poche classi, finché non verranno reperiti altri spazi negli stessi territori comunali.
Dobbiamo scontrarci con diverse difficoltà burocratiche tra cui quelle per l’indizione della gara diretta