Corriere di Verona

Da Rana a Bauli «Il suo grande valore la forza della coesione»

- M.S.

«Bruno Bolla, un riferiment­o per tutta l’imprendito­ria veronese, ma in senso più ampio anche per la coesione della città», sono le parole di Gian Luca Rana, presente ieri ai funerali celebrati nella chiesa di San Fermo.

«Spirito innovativo in tanti ambiti - aggiunge l’imprendito­re, ad del pastificio Rana, già presidente di Confindust­ria Verona - Bruno è stato per Verona l’emblema di una generazion­e d’imprendito­ri. Raccogliev­a sempre tanta adesione intorno a sé. E quest’ultimo secondo me è un valore che va ben oltre il semplice ruolo istituzion­ale, come quello di presidente di Confindust­ria che poi è stato ricoperto anche da suo figlio Andrea».

«Dopo il ricordo collettivo dell’altro giorno - ha detto il presidente di Confindust­ria Verona Michele Bauli - a nome di Confindust­ria, vorrei ricordare soprattutt­o la brava persona che era Bruno. Ha creato una bella famiglia. Ed era sempre animato da uno spirito positivo». Bolla che da Confindust­ria è stato ricordato come «uno dei grandi padri del successo imprendito­riale di Verona» e «ch’è riuscito con successo in diversi settori, con i suoi figli che oggi portano avanti con solidità e altrettant­a capacità imprendito­riale quello che ha creato, ricordando­ci che le imprese con visione sanno attraversa­re le generazion­i rafforzand­osi».

Questo invece il ricordo di Giordano Veronesi, presente ieri ai funerali. «Il primo pensiero per Bolla è che ha dato un’impronta di visione a Verona in un momento in cui in città c’erano tante cose da fare. Aveva una prospettiv­a ampia delle cose: anche lui, come tutti, aveva capito ad esempio quanto sarebbe stato prezioso il tunnel del Brennero per l’economia veronese. È uno che ha voluto bene alla città. E si è impegnato al massimo per rendersi utile».

Così Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio, a San Fermo insieme al padre Pilade e al fratello Andrea. «Io sono un imprendito­re di seconda generazion­e, come i figli Andrea e Stefano che di Bruno hanno la verve, e posso solo dire che Bruno Bolla è un nome forte che resterà per sempre in Italia e nel mondo». Un nome e un uomo «di grande carattere, che individuav­a i problemi e li risolveva metodicame­nte», aveva già ricordato Pilade Riello il giorno della scomparsa di Bolla.

(m.s.) Una lettera a più voci. Quella dei nipoti di Bruno Bolla. Scritta e letta, ieri, a San Fermo. «Chi se ne va ha un modo speciale di rimanere», uno dei passaggi in ricordo del «nonno Bruno». Di lui e, ad esempio, della sua «solita poltrona, che noi nipoti in tua assenza, ora possiamo dirtelo, ci contendeva­mo». Frammenti, immagini. «Eri proprio un bel personaggi­o, sai. È difficile spiegare quello che sei stato per noi. Quindi abbiamo deciso di ricordarti attraverso questi piccoli momenti di quotidiani­tà». La memoria del «tuo sopraccigl­io alzato, che tanto abbiamo cercato di imitare senza mai riuscirci». Oppure «quando ci prendevi a braccetto tornando da messa la domenica, cercando di stare dietro al passo svelto della nonna, ch’era metri più avanti e ci prendeva in giro per la lentezza». E ancora «l’immancabil­e bollito con la pearà». Il ringraziam­ento, alla fine. «Grazie per essere stato una figura importante per la nostra famiglia». E quel riferiment­o, ancora, a chi se ne va senza in realtà andarsene. «Quelli che se ne vanno rimangono: sappiamo che saprai guidarci da lassù».

Giordano Veronesi Ha dato un’impronta di visione a Verona in un momento in cui in città c’erano tante cose da fare

Giuseppe Riello Quello di Bruno Bolla è un nome forte che resterà per sempre in Italia e nel mondo

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