Covi, l’assistenza si fa a distanza con la realtà virtuale
(g.f.) Una «valigetta» e degli occhiali per la realtà aumentata indossati da un operatore in loco. Il tutto, collegato ad una macchina guasta, può trasferire i dati diagnostici, anche a migliaia di chilometri di distanza, ad una regia dove i tecnici, senza spostarsi, sono in grado di interpretare la situazione e guidare l’operatore sul campo nel risolvere il problema. È il dispositivo messo a punto da Covi, società di Vigonza, nel Padovano, che produce sistemi elettrici per l’automazione di veicoli come trattori, gatti delle nevi e spazzatrici. La soluzione chiamata «Vision 5.0», si presenta come una valigetta con un paio di visori intelligenti, un collegamento internet wi-fi, un Gps per la geolocalizzazione e un software per leggere i dati rilevati. Risultato: la realtà virtuale, spiega il presidente di Covi, Dimitri Casanova, consente ai clienti di ridurre i costi di fermo macchina e trasferta dei tecnici: «Nei mesi d’emergenza - dice - Covi ha continuato a produrre in entrambi gli stabilimenti di Vigonza e Reggio Emilia, senza ricorrere a cassa integrazione. E ha esplorato nuove strade d’innovazione tecnologica, trasformando in opportunità la necessità di dover operare a distanza». L’azienda prevede di chiudere il 2020 con ricavi per 5,5 milioni, in linea con il 2019 e vedrà salire gli addetti da 40 a 50 con l’apertura entro l’autunno della nuova sede da 5.700 metri quadrati a Saletto di Vigodarzere, sempre nel Padovano.