Roberto Devereux di Donizetti alla Fenice
La platea torna al pubblico, la scena torna sul palcoscenico, gradualmente. Ma resta la chiglia, la struttura che ha caratterizzato il Teatro La Fenice di Venezia negli ultimi mesi, invertendo gli schemi. E così amplia gli spazi garantendo i distanziamenti sul palco. L’orchestra riprenderà posto nella fossa, alcuni strumentisti saranno posizionati nelle barcacce. Una nuova sistemazione che ha richiesto una reinvenzione dell’azione scenica, che sarà protagonista per la prima volta questa sera con «Roberto Devereux» di Gaetano Donizetti, in forma semiscenica (ore 19, www.teatrolafenice.it). Opera che manca dai palcoscenici veneziani da quarantotto anni, «Roberto Devereux» verrà proposto in un allestimento con la regia di Alfonso Antoniozzi, la direzione d’orchestra di Riccardo Frizza ed è atteso il ritorno del soprano Roberta Mantegna, cui toccherà il ruolo della regina Elisabetta. Già, perché «Roberto Devereux», tragedia lirica in tre atti su libretto di Salvadore Cammarano nata nell’estate del 1837, narra la relazione amorosa tra la regina Elisabetta e il suo favorito, il conte d’Essex. Tema già ripreso nel teatro lirico: la medesima fonte, la tragedia «Élisabeth d’Angleterre» di di Jacques Ancelot, che aveva debuttato a Parigi nel 1829, era stata usata dalla coppia Felice Romani e Saverio Mercadante e messa in scena alla Scala nel 1833, titolo «Il conte d’Essex». «Roberto Devereux ossia Il conte d’Essex» è una delle opere di maggiore successo di Donizetti, che chiude la trilogia di opere del musicista ispirate alle regine Tudor, dopo «Anna Bolena» (1830) e «Maria Stuarda» (1835). Debuttò al Teatro San Carlo di Napoli il 28 ottobre 1837, con un cast che comprendeva per i ruoli principali Giuseppina Ronzi De Begnis (Elisabetta), il soprano che per Donizetti aveva già interpretato i ruoli di Fausta, Sancia di Castiglia, Maria Stuarda e Gemma; l’esordiente Almerinda Granchi (Sara) resa orfana dal recente colera; Giovanni Basadonna (Roberto) e Paul Barroilhet (Nottingham). Il successo fu tale che il pubblico volle applaudire, al di là delle convenzioni, anche il librettista.Nel cast oltre al soprano Roberta Mantegna, figureranno Enea Scala nel ruolo di Robert Devereux, il mezzosoprano Lilly Jorstad in quello di Sara e il baritono Alessandro Luongo interprete del duca di Nottingham. Enrico Iviglia (Lord Cecil) e Luca Dall’Amico (Sir Gualtiero Raleig e a completare, in alternanza, gli artisti del Coro Emanuele Pedrini e Luca Ludovici, Carlo Agostini e Umberto Imbrenda, rispettivamente nei ruoli del paggio e del familiare di Nottingham.Le repliche saranno giovedì 17 e sabato 19 settembre, sempre alle ore 19.