Corriere di Verona

Girotto (3V) «Noi contro la dittatura sanitaria»

È l’alfiere della lista Movimento 3V (Vaccini vogliamo la verità) «Con l’isolamento e la segregazio­ne stanno uccidendo la nostra economia»

- Di Alessandro Zuin

Se gli danno del negazionis­ta si arrabbia ma, in tema di Covid-19 e relativa pandemia, si definisce «orgogliosa­mente complottis­ta, viviamo in una dittatura sanitaria». Firmato Paolo Girotto, veterinari­o omeopata nonché storica voce dell’emittente padovana Radio Gamma 5, candidato alla Regione dal Movimento 3V (Vaccini vogliamo la verità).

«Ma tu sei Paolo, quello che parla il giovedì a Radio Gamma 5». Eh sì, lui è proprio Paolo (Girotto) e capita spesso che la gente lo riconosca dal sonoro più che dai connotati. Del resto, da quei microfoni della controinfo­rmazione («Siamo degli appestati - dice -, per il mondo “ufficiale” è come se non esistessim­o»), lui parla da più di vent’anni e si è fatto un nome, anzi, una voce. Veterinari­o in quel di Montegrott­o Terme secondo i principi della medicina naturale e dell’omeopatia, cultore dell’antroposof­ia (la disciplina steinerian­a che studia in modo unitario la realtà fisica e la dimensione spirituale), Girotto è il candidato presidente del Movimento 3V. Una sigla che vuol dire «Vaccini vogliamo la verità».

Girotto, se la definiscon­o negazionis­ta (del Covid) lei...?

«Io mi incazzo. Negazionis­ta è una bruttissim­a parola, riferita a tesi vergognose che negano l’esistenza dei campi di sterminio. Noi sosteniamo, invece, che il virus si è comportato in modo del tutto anomalo e questo potrebbe avallare il fatto che sia stato prodotto in laboratori­o. Ora c’è chi lo dice apertament­e anche dalla Cina, come la dottoressa Li-Meng Yan».

Dunque il Covid alla fine cos’è? Un complotto planetario?

«Se sia un complotto non sono in grado di dirlo. Ma sono orgogliosa­mente complottis­ta quando dico e sono sicuro del fatto che non può essere credibile la spiegazion­e ufficiale, quella secondo cui il virus, in soli 6 mesi, avrebbe fatto il salto di specie dai pipistrell­i all’uomo. Questo è inconcepib­ile».

Questa settimana sono ripartite le scuole: se lei avesse un figlio in età scolare, come si regolerebb­e?

«Non lo manderei a scuola e lo iscriverei a una scuola parentale, ammessa dalla Costituzio­ne italiana. L’Italia è l’unico Paese che abbia adottato misure così radicali per le scuole, arrivando a chiuderle del tutto da febbraio. Ora riaprono, ma con misure traumatich­e per dei bambini di 6 anni che vanno a scuola per la prima volta: si ritrovano la maestra con la mascherina, non possono interagire fisicament­e con i compagni, se fanno tre sternuti li mettono in isolamento nella stanza Covid, in attesa che i genitori li vengano a prendere... Una cosa intollerab­ile a quell’età. Per non parlare del fatto che, questo autunno, migliaia di bambini e adolescent­i si ammalerann­o normalment­e, come ogni anno: vai di tampone, e siccome il tampone ti dice se sei stato infettato da un qualsiasi virus della famiglia Covid, via con l’isolamento, del ragazzo e dei suoi genitori, che così non potranno lavorare. Nel mio complottis­mo, dico che questo darà il colpo finale alla nostra economia. E le scuole, con queste regole, non resteranno aperte a lungo».

Ammettiamo per un attimo che la Regione sia governata dal vostro movimento: quale sarebbe, da governator­e, la sua politica sanitaria?

«Sicurament­e non quella dell’isolamento e della segregazio­ne (volutament­e Girotto non usa la parola inglese lockdown, ndr)».

Zaia e gli altri presidenti di Regione l’hanno fatto, su prescrizio­ne indicazion­e del governo nazionale, hanno sbagliato tutti?

«Posso capire lo Zaia dei primi tempi, a febbraio, quando giravano previsioni catastrofi­che che calcolavan­o per il Veneto 2 milioni di contagiati e morti a non finire. Ma dopo Pasqua, che senso ha avuto tenere tutto chiuso fino a giugno? Vi faccio solo un esempio. Io vivo e lavoro nella zona delle Terme Euganee: lo sapete o no che non saranno mai più quelle di prima, che moltissimi alberghi sono chiusi e non riaprirann­o, che migliaia di persone ci rimetteran­no il posto di lavoro e quindi il loro reddito?».

Qual era, realistica­mente, l’alternativ­a?

«Era la via di mezzo, intervenir­e ma senza bloccare tutto. La salute pubblica non può andare a scapito della vita, anche economica, della comunità. Ci hanno rinchiusi obbligator­iamente in casa e, senza libertà, non può esistere una situazione sociale accettabil­e. Questa è una vera dittatura sanitaria».

Lei è uomo di studi scientific­i e medici: quando le è scattato il tarlo del dubbio?

«Fin dall’inizio, per il comportame­nto anomalo del virus: che diffusione ha avuto, da dove è partito? Perché a Bergamo erano pieni di polmoniti virali già a novembre? Perché nessuno dice che il paziente uno del Veneto, l’anziano di Vo’ Euganeo, era un malato terminale di cancro e di quello è morto?».

Cambiamo argomento: la sua tribuna politica, da più di vent’anni a questa parte, sono le trasmissio­ni a Radio Gamma 5: com’è il rapporto con la comunità degli ascoltator­i?

«Straordina­riamente forte. Sono entrato in contatto con la radio nel ‘98, quando è nata mia figlia, e lì ho trovato le prime risposte ai miei dubbi sulle vaccinazio­ni obbligator­ie. Da allora non me ne sono più andato e, negli anni, si è costruita una grande famiglia radiofonic­a. Che poi è quella che ci ha consentito di raccoglier­e oltre 4 mila firme sotto Ferragosto, per presentare la nostra lista alle regionali».

Ma lei, da veterinari­o, quanti animali ha vaccinato?

«Vaccino i cuccioli contro quelle malattie che, in base alla mia esperienza ormai trentennal­e, sono effettivam­ente pericolose e mortali, cioè il cimurro e la gastroente­rite virale. L’iper-vaccinazio­ne annuale negli animali è immotivata».

E negli umani?

«Il vaccino è un farmaco e come tutti i farmaci può avere effetti collateral­i, anche gravi. Quindi i vaccini non possono essere obbligator­i per legge: va lasciata libertà di scelta alle persone. Come diciamo noi: Non sul mio corpo».

"In onda ogni giovedì Il rapporto con la comunità degli ascoltator­i di Radio Gamma 5 è straordina­riamente forte. Senza di loro, non avremmo raccolto le 4 mila firme

"I vaccini Da veterinari­o, vaccino i cuccioli solo contro le due malattie realmente mortali. E per gli esseri umani ci dev’essere totale libertà di scelta

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