Girotto (3V) «Noi contro la dittatura sanitaria»
È l’alfiere della lista Movimento 3V (Vaccini vogliamo la verità) «Con l’isolamento e la segregazione stanno uccidendo la nostra economia»
Se gli danno del negazionista si arrabbia ma, in tema di Covid-19 e relativa pandemia, si definisce «orgogliosamente complottista, viviamo in una dittatura sanitaria». Firmato Paolo Girotto, veterinario omeopata nonché storica voce dell’emittente padovana Radio Gamma 5, candidato alla Regione dal Movimento 3V (Vaccini vogliamo la verità).
«Ma tu sei Paolo, quello che parla il giovedì a Radio Gamma 5». Eh sì, lui è proprio Paolo (Girotto) e capita spesso che la gente lo riconosca dal sonoro più che dai connotati. Del resto, da quei microfoni della controinformazione («Siamo degli appestati - dice -, per il mondo “ufficiale” è come se non esistessimo»), lui parla da più di vent’anni e si è fatto un nome, anzi, una voce. Veterinario in quel di Montegrotto Terme secondo i principi della medicina naturale e dell’omeopatia, cultore dell’antroposofia (la disciplina steineriana che studia in modo unitario la realtà fisica e la dimensione spirituale), Girotto è il candidato presidente del Movimento 3V. Una sigla che vuol dire «Vaccini vogliamo la verità».
Girotto, se la definiscono negazionista (del Covid) lei...?
«Io mi incazzo. Negazionista è una bruttissima parola, riferita a tesi vergognose che negano l’esistenza dei campi di sterminio. Noi sosteniamo, invece, che il virus si è comportato in modo del tutto anomalo e questo potrebbe avallare il fatto che sia stato prodotto in laboratorio. Ora c’è chi lo dice apertamente anche dalla Cina, come la dottoressa Li-Meng Yan».
Dunque il Covid alla fine cos’è? Un complotto planetario?
«Se sia un complotto non sono in grado di dirlo. Ma sono orgogliosamente complottista quando dico e sono sicuro del fatto che non può essere credibile la spiegazione ufficiale, quella secondo cui il virus, in soli 6 mesi, avrebbe fatto il salto di specie dai pipistrelli all’uomo. Questo è inconcepibile».
Questa settimana sono ripartite le scuole: se lei avesse un figlio in età scolare, come si regolerebbe?
«Non lo manderei a scuola e lo iscriverei a una scuola parentale, ammessa dalla Costituzione italiana. L’Italia è l’unico Paese che abbia adottato misure così radicali per le scuole, arrivando a chiuderle del tutto da febbraio. Ora riaprono, ma con misure traumatiche per dei bambini di 6 anni che vanno a scuola per la prima volta: si ritrovano la maestra con la mascherina, non possono interagire fisicamente con i compagni, se fanno tre sternuti li mettono in isolamento nella stanza Covid, in attesa che i genitori li vengano a prendere... Una cosa intollerabile a quell’età. Per non parlare del fatto che, questo autunno, migliaia di bambini e adolescenti si ammaleranno normalmente, come ogni anno: vai di tampone, e siccome il tampone ti dice se sei stato infettato da un qualsiasi virus della famiglia Covid, via con l’isolamento, del ragazzo e dei suoi genitori, che così non potranno lavorare. Nel mio complottismo, dico che questo darà il colpo finale alla nostra economia. E le scuole, con queste regole, non resteranno aperte a lungo».
Ammettiamo per un attimo che la Regione sia governata dal vostro movimento: quale sarebbe, da governatore, la sua politica sanitaria?
«Sicuramente non quella dell’isolamento e della segregazione (volutamente Girotto non usa la parola inglese lockdown, ndr)».
Zaia e gli altri presidenti di Regione l’hanno fatto, su prescrizione indicazione del governo nazionale, hanno sbagliato tutti?
«Posso capire lo Zaia dei primi tempi, a febbraio, quando giravano previsioni catastrofiche che calcolavano per il Veneto 2 milioni di contagiati e morti a non finire. Ma dopo Pasqua, che senso ha avuto tenere tutto chiuso fino a giugno? Vi faccio solo un esempio. Io vivo e lavoro nella zona delle Terme Euganee: lo sapete o no che non saranno mai più quelle di prima, che moltissimi alberghi sono chiusi e non riapriranno, che migliaia di persone ci rimetteranno il posto di lavoro e quindi il loro reddito?».
Qual era, realisticamente, l’alternativa?
«Era la via di mezzo, intervenire ma senza bloccare tutto. La salute pubblica non può andare a scapito della vita, anche economica, della comunità. Ci hanno rinchiusi obbligatoriamente in casa e, senza libertà, non può esistere una situazione sociale accettabile. Questa è una vera dittatura sanitaria».
Lei è uomo di studi scientifici e medici: quando le è scattato il tarlo del dubbio?
«Fin dall’inizio, per il comportamento anomalo del virus: che diffusione ha avuto, da dove è partito? Perché a Bergamo erano pieni di polmoniti virali già a novembre? Perché nessuno dice che il paziente uno del Veneto, l’anziano di Vo’ Euganeo, era un malato terminale di cancro e di quello è morto?».
Cambiamo argomento: la sua tribuna politica, da più di vent’anni a questa parte, sono le trasmissioni a Radio Gamma 5: com’è il rapporto con la comunità degli ascoltatori?
«Straordinariamente forte. Sono entrato in contatto con la radio nel ‘98, quando è nata mia figlia, e lì ho trovato le prime risposte ai miei dubbi sulle vaccinazioni obbligatorie. Da allora non me ne sono più andato e, negli anni, si è costruita una grande famiglia radiofonica. Che poi è quella che ci ha consentito di raccogliere oltre 4 mila firme sotto Ferragosto, per presentare la nostra lista alle regionali».
Ma lei, da veterinario, quanti animali ha vaccinato?
«Vaccino i cuccioli contro quelle malattie che, in base alla mia esperienza ormai trentennale, sono effettivamente pericolose e mortali, cioè il cimurro e la gastroenterite virale. L’iper-vaccinazione annuale negli animali è immotivata».
E negli umani?
«Il vaccino è un farmaco e come tutti i farmaci può avere effetti collaterali, anche gravi. Quindi i vaccini non possono essere obbligatori per legge: va lasciata libertà di scelta alle persone. Come diciamo noi: Non sul mio corpo».
"In onda ogni giovedì Il rapporto con la comunità degli ascoltatori di Radio Gamma 5 è straordinariamente forte. Senza di loro, non avremmo raccolto le 4 mila firme
"I vaccini Da veterinario, vaccino i cuccioli solo contro le due malattie realmente mortali. E per gli esseri umani ci dev’essere totale libertà di scelta