Manca lo spazio? Le lezioni si fanno dentro il tendone La soluzione adottata dal Comune di Soave
Suona la campanella, ma si entra nel tendone. Ha le dimensioni di quelli usate per le sagre paesane, quelle che quest’anno non si sono tenute causa Covid. Poco male, il Comune di Soave ha pensato bene di riutilizzarlo come sede extra per alcune classi. Il primo esperimento è già partito lunedì, primo giorno di scuola, alla sede dell’alberghiero Berti della cittadina dell’Est Veronese, una delle tante scuole costrette a fare i conti con gli spazi che mancano. In questo caso, però, a monte di tutto c’è un scelta «solidale».
Il Berti ha deciso di cedere alcune aule all’istituto comprensivo del Paese, permettendo così di ricavare qualche aule per le scuole medie, severamente danneggiate dall’evento temporalesco del 30 agosto (i fondi per la riparazione sono già stati stanziati dal governo).
In cambio, la giunta guidata dal sindaco Gaetano Tebaldi, ha installato il tendone, in modo da poter evitare il ricorso alla didattica online. Una mano, fondamentale, è stata data dagli insegnanti che, il primo giorno di scuola, hanno provveduto a spostare tutti i banchi.In ogni caso, quella di Soave sarà solo la prima di una lunga serie. Strutture di questo tipo verranno installate nei prossimi giorni anche Legnago (al Medici), a San Bonifacio (al Dal Cero) e al Medi di Villafranca. Si partirà proprio da quest’ultimo, dove domani, probabilmente nel pomeriggio, saranno installate cinque tende negli spazi esterni della scuola. In questo caso, però, ci penserà la Provincia.
La soluzione è comunque temporanea: si spera, prima dell’arrivo del freddo, di fare un altro trasloco, questa volta dalle tende ai moduli scolastico, container attrezzati e riscaldati. Una mossa che consentirà di schivare lo spettro della didattica a distanza che gli stessi istituti, insieme ad altri 11 della provincia stanno temporaneamente adottando, a rotazione su alcune classi. Sperando di smettere il prima possibile.