Formolo in sella dopo la caduta «Mondiale o Liegi»
Operato alla clavicola, il ciclista non si perde d’animo e lotta contro il tempo: «Mai mollare»
Davide Formolo, «Roccia» di nome e di fatto. Operato, dimesso e già sui pedali, prima per un assaggino sui rulli e ora per la prima sgambata in strada. Con una pazza idea, il mondiale di Imola domenica 27 settembre e le côtes della Liegi-Bastogne-Liegi il 4 ottobre. Due miraggi per chiunque, ma non per uno tosto come lui che proprio nella sofferenza e nella resistenza pesca la linfa vitale per tenere duro e ripartire. «Mai mollare»: il suo mantra nel modo d’intendere il ciclismo è questo. Il consulto presso la Fondazione Poliambulanza Brescia con il dottor Flavio Terragnoli, che ha eseguito l’intervento per ricomposizione della frattura alla clavicola sinistra riportata nella caduta della decima tappa del Tour, ha dato responso positivo: Davide può tornare ad allenarsi, certo, ma gradualmente senza forzare troppo.
«Sto bene e il morale è buono – conferma - Adesso mi trovo nella nostra casa di Montecarlo insieme a Mirna (la moglie, ndr). Sono uscito in bici per le prime pedalate in strada dopo l’operazione; fosse per me, tornerei subito a correre. Sono fatto così ma capisco che bisogna fare le cose con calma. Ora bisogna vedere come va il recupero giorno dopo giorno». Davide è soprattutto dispiaciuto per non poter essere al fianco del suo capitano alla Uae, Tadej Pogacar, impegnato in un duello tutto sloveno con la maglia gialla Primoz Roglic che a differenza del rivale può contare su uno squadrone compatto al suo servizio. A Pogacar, nell’ultima settimana di un Tour durissimo, Formolo avrebbe fatto un gran comodo. Una
Grand Boucle, la prima della carriera, che Davide sognava ben diversa: «Le medie sono elevatissime, tutti corrono per stare davanti e nella concitazione del gruppo succede che si possano verificare le cadute. È andata così - ha commentato – ora la cosa più importante è recuperare bene e ripartire. Nei prossimi giorni valuteremo ogni cosa con la squadra». Davide Cassani lo aspetta e lo ha intanto inserito nella lista dei convocati al mondiale di Imola: «Formolo l’ho voluto prendere in considerazione, nonostante l’incidente, perché è tornato a fare i rulli. Lui è una roccia, giusto non lasciarlo fuori» ha detto. Si vedrà. Una settimana dopo, domenica 4 ottobre, lo attende la Liegi, la sua classica prediletta nella quale lo scorso anno fu l’ultimo a piegarsi alla strapotenza del danese Jakob Fuglsang, quest’estate già vincitore del Lombardia e sicuro protagonista al Giro. Sabato 10 ottobre sui budelli delle campagne olandesi, sarà invece il giorno dell’Amstel Gold Race, altra classica che gli potrebbe ben calzare. Le corse a tappe le ritroverà alla Vuelta, in programma dal 20 all’8 novembre. Un anno fa fu costretto al ritiro dopo essersi schiantato contro un muretto. Se la cavò con botte e dolori. Al Tour gli è andata peggio, ma «Roccia» è già in sella.