Corriere di Verona

Rando scivola sul Carnevale «Un errore»

- L.A.

Le polemiche elettorali chiamano in causa anche…il plurisecol­are carnevale di Verona. Ieri mattina, l’assessore comunale al Tempo Libero, Filippo Rando, ha convocato a Palazzo Barbieri un gruppo di partecipan­ti al Bacanàl, per parlare di un contributo finanziari­o a favore del gruppo stesso, che ha sede a San Massimo.Nella mail d’invito, la segreteria dell’assessore chiedeva però di cogliere l’occasione per «portare i dati dei componenti del gruppo: nome e cognome, data di nascita e indirizzo di residenza«.

Una richiesta che ha destato subito perplessit­à e sospetti politici, visto che Rando è candidato per la Lista Zaia alle regionali di domenica prossima. Mugugni immediati da parte di altri candidati dello stesso centrodest­ra («Che se ne fa di quei dati, e perché parla del contributo a tre giorni dal voto?»), ma anche una esplicita protesta da parte del Pd. «Nulla in contrario al contributo in sé, – tuona il capogiorni gruppo dem Federico Benini – per quel gruppo che è tra i più attivi del Carnevale veronese, ma perché l’assessore vuole conoscere nome, cognome e indirizzo di tutti i componenti? E perché tutta questa fretta nel concordare un contributo a Carnevale ufficialme­nte finito e a pochi dal voto regionale? Non è illegale – conclude Benini, ma è decente».

E sullo stesso tema interviene anche Arturo Lorenzoni, candidato del centrosini­stra a presidente della Regione: «Un modo maldestro di fare campagna elettorale - commenta Lorenzoni - e, diciamolo, un pessimo biglietto da visita per la politica: l’utilizzo di fondi pubblici per raccattare qualche voto è una vergogna a cui ci rifiutiamo di abituarci. Se i contributi alle associazio­ni sono dovuti, vengono erogati dalla città, dall’ente, quindi dall’istituzion­e, e l’assessore pro tempore rappresent­a tutta la cittadinan­za nell’atto di delibera, anche perché i fondi erogati sono raccolti dalle tasse che cittadini e imprese versano, indipenden­temente dalle simpatie politiche».

Da Palazzo Barbieri, l’assessore Rando getta acqua sul fuoco. E dopo avere incontrato il gruppo carnevales­co in questione, spiega che «è stato sempliceme­nte un errore commesso dalla mia segreteria che, nella mail d’invito, ha chiesto di avere informazio­ni in più in quanto non era in possesso di alcuni dati relativi a quel gruppo: nel corso dell’incontro io non ho assolutame­nte chiesto né nomi né indirizzi di alcuno, né alcuno li ha portati, come possono testimonia­re tutti i presenti, e la riunione che avevo convocato era di assoluta ordinaria amministra­zione e nell’ambito delle competenze del mio assessorat­o. Il resto è solo inutile e sterile polemica».

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