Basta incomprensioni è patto Zaia-Brugnaro «Un modello per Roma»
Insieme all’Arsenale, il sindaco spera nell’effetto-traino
«Siamo stati cinque anni fianco a fianco, e se c’è una cosa certa è l’azione di governo, che ha dato vita a un nuovo rinascimento di questa città». Le parole sono di Luca Zaia, la «musica» di Luigi Brugnaro che braccio a braccio marciano per la riconferma. «Una cosa mai vista, Comune e Regione sulla stessa linea», sottolinea il sindaco. È vero che i due enti mai avevano avuto lo stesso colore politico, anche se a Ca’
Farsetti il fucsia dell’imprenditore diventato sindaco marca la differenza rispetto al quasi monocolore verde leghista di palazzo Ferro Fini. «Brugnaro in Comune» (su rigoroso sfondo fucsia) e «Zaia in Regione» (sfondo azzurro) quasi incornicia la foto con tutti i candidati della coalizione, su un pontone davanti all’Arsenale, dando l’indicazione di voto. Il brindisi all’interno della Tesa 113 ha suggellato l’alleanza tra Luca e Gigi, così
come si chiamano sul palco. E dire che il rapporto non era cominciato nel migliore dei modi: prima la Regione ha puntato i piedi sulla delega all’Urbanistica (che Brugnaro chiedeva) mai concessa alla Città metropolitana, poi ha particolarmente penalizzato il capoluogo con il taglio ai fondi al trasporto pubblico. Fino all’inversione: «Ci ha aiutato a non declassare l’ospedale di Venezia», dice Brugnaro parlando del presidente. Il fronte comune sul porto, la soluzione per le grandi navi, le bonifiche, il Mose («Fosse stato per noi i problemi sarebbero già stati tutti risolti», dice Zaia), il silenzio del governatore sul referendum di separazione tra Venezia e Mestre hanno aperto la strada alla stretta alleanza che forse serve più a Brugnaro, che punta sull’effetto traino del voto al governatore in Regione. Non è un caso allora che il sindaco si spinga a dire che «la sinergia tra Comune e Regione è un modello amministrativo vincente che ci consente di essere più efficienti e più vicini alle esigenze della città». Tanto meno lo sono le parole del governatore: «Mi sono trovato bene a governare con lui, per la Regione è fondamentale che ci sia ancora Luigi Brugnaro, abbiamo tanto da fare assieme, ci aspettano altre sfide». Se poi l’unione di oggi, possa sbocciare domani in qualcosa di diverso, è presto per dirlo, anche se a leggere tra le righe le parole del sindaco («Venezia può essere esempio per l’Italia e questa formula politica può essere esportata anche a Roma») non pare così improbabile. (f. b.)