Corriere di Verona

Alla Pianell subito esauriti i tamponi per i bimbi

Uno studente delle superiori è risultato positivo, ma per il momento la classe non è in quarantena

- Di Davide Orsato

Ieri sono stati circa 300 i tamponi effettuati al punto della Pianell, ma alcuni genitori hanno lamentato di non essere stati ammessi, già pochi minuti dopo le otto, causa tamponi esauriti.

Scuole chiuse causa sabato e voto imminenti ma i tamponi non si fermano. E con essi nemmeno le polemiche. Ieri ancora malumori fuori dalla caserma Pianell, l’unico punto che nel fine settimana continua ad offrire i tamponi rapidi per tanti, tantissimi studenti segnalati dalle scuole come possibili casi sospetti. Finora, dopo oltre duemila tamponi effettuati, c’erano stati solo due positività, entrambe riferiti agli scrutatori che si sono sottoposti volontaria­mente al test.

Ieri, però, c’è stata anche la prima positività riscontrat­a in un adolescent­e che frequenta una delle superiori del centro storico. Al momento, però — ha subito chiarito l’Usl Scaligera — non sono previsti provvedime­nti di alcuna sorta. Niente quarantena per l’istituto, né per la classe.

Il tampone rapido, infatti, dev’essere confermato da quello molecolare (che si effettua solo in casi di positività al primo) e i risultati arriverann­o solo lunedì. Nel frattempo, è stato consigliat­o l’isolamento. Ieri sono stati circa 300 i tamponi effettuati al punto della Pianell, ma alcuni genitori hanno lamentato di non essere stati ammessi, già pochi minuti dopo le otto, causa tamponi esauriti. Il disguido è stato subito risolto, ma nel frattempo più di qualcuno, in certi casi provenient­i anche da fuori città (è capitato a una mamma di San Bonifacio) aveva rinunciato del tutto.

La Pianell resterà aperta anche stamattina, con due gazebi in più per assicurare più spazi «all’ombra» durante la fila. Da domani accadrà lo stesso anche a Bussolengo, San Bonifacio e Legnago. Rimangono, però, i mugugni, relativi anche all’esclusione di altri due punti Covid per quanto riguarda i tamponi ai bambini: via Campania e Borgo Trento (dove si effettuano per altre tipologie di utenti al padiglione 11).

C’è, inoltre, un’altra polemica, sebbene non esplicita e più «sotterrane­a»: è quella tra l’azienda sanitaria territoria­le e l’Usl. Ieri la «Scaligera» ha chiesto che i pediatri «diano una mano» per affrontare i grandi numeri che, si suppone, continuera­nno a esserci. Sì, ma come? Un’ipotesi è quella dell’autocertif­icazione. Un documento con cui il medico curante dichiara che un caso sospetto di Covid non è più tale, sollevando dalla responsabi­lità la famiglia. «Il problema — dice Francesco Soffiati, pediatra e presidente scaligero della Fimp, principale sindacato di categoria — è che secondo i criteri dell’Istituto superiore di sanità, ancora validi, pressoché qualsiasi sintomo, anche un semplice raffreddor­e o un po’ di dissenteri­a è considerat­o sospetto Covid. Casi del genere, in un autunno normale, ognuno di noi ne vede venti al giorno. Il che significa che ogni giorno bisognereb­be effettuare tamponi a migliaia di bambini e ragazzi. Noi queste cose le sapevamo e le avevamo fatte presente già in tempi non sospetti». Domani è previsto un incontro tra i vertici dell’Usl alcuni pediatri. «Non potremo — anticipa Soffiati — effettuare tamponi nei nostri studi. Non siamo attrezzati: banalmente non possiamo prevedere un percorso distino di entrate e uscita. Possiamo però contribuir­e a velocizzar­e le operazioni provvedend­o a prenotare per i nostri pazienti i tamponi, riducendo in tal modo gli afflussi».

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Una mamma con il suo bambino davanti alla caserma Pianell dove vengono effettuati i test (Foto Sartori)
Disagi Una mamma con il suo bambino davanti alla caserma Pianell dove vengono effettuati i test (Foto Sartori)

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