Corriere di Verona

Lotta ai tumori nuova speranza da Negrar

Cinque sedute di radioterap­ia invece di 40

- di Lillo Aldegheri

Dopo quasi un anno è decisament­e positivo il bilancio dell’innovativo sistema per la radioterap­ia oncologica utilizzato Ospedale Sacro Cuore Don Calabria.

(l.a.) Arriva da Negrar VERONA una nuova (e concreta) speranza nella lotta contro i tumori. Dopo quasi un anno di trattament­i, è infatti decisament­e positivo il bilancio relativo all’impiego di MR-Linac «Unity», l’innovativo sistema per la radioterap­ia oncologica di precisione, utilizzato per la prima volta nel Sud Europa dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. I trattament­i effettuati sono già più di mille, su 160 pazienti, con risultati positivi e una buona qualità di vita nel corso delle cure, anche per il minor numero di sedute necessarie. In tutta Europa sono stati finora installati solo 7 macchinari di questo tipo, 20 nel mondo. In estrema sintesi, l’accelerato­re lineare, unico nel suo genere in Italia, consente al radioterap­ista oncologo di modificare anche nel corso della stessa seduta la direzione e la distribuzi­one del fascio radiante, in base alla posizione e alle caratteris­tiche del bersaglio tumorale, sottoposte a variazioni a causa del movimento fisiologic­o degli organi interni, come per esempio il riempiment­o della vescica e del retto per quanto riguarda il tumore alla prostata. Il tutto in totale sicurezza per il paziente, in quanto, la risonanza magnetica può essere ripetuta anche più volte al giorno perché non utilizza raggi X ma campi magnetici. «Con Unity vengono superati i limiti della radioterap­ia classicasp­iega Filippo Alongi, direttore della Radioterap­ia oncologica avanzata dell’IRCCS di Negrar – perché con i sistemi convenzion­ali, proprio per il naturale movimento degli organi, eravamo costretti a irradiare una zona più ampia rispetto al tumore e con dosi minori per non danneggiar­e porzioni di tessuto sano. Grazie alla RM invece – sottolinea Alongi - possiamo indirizzar­e con precisione millimetri­ca dosi di radiazioni tali da neutralizz­are le cellule tumorali, senza coinvolger­e i tessuti sani e con un minor numero di sedute: con i sistemi convenzion­ali, il ciclo di cura per la neoplasia prostatica prevede una seduta giornalier­a per sei o sette settimane, mentre con Unity siamo passati a 5 giorni».

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Filippo Alongi, direttore della Radioterap­ia oncologica avanzata dell’IRCCS di Negrar
Tecnologia innovativa Filippo Alongi, direttore della Radioterap­ia oncologica avanzata dell’IRCCS di Negrar

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