Assindustria stringe sul presidente Pallino in mano a Saggi e probiviri
L’ultima audizione, i controlli, il voto in consiglio generale: scattano i dieci giorni decisivi
Assindustria venetocentro, dieci giorni per decidere il nuovo presidente. Arriva alla stretta finale la procedura di scelta del primo leader eletto della Confindustria di Treviso e Padova. Sul calendario è segnata per martedì l’ultima delle audizioni della Commissione di designazione (i Saggi) con gli associati, per raccogliere il favore sui possibili candidati; e poi, già il 1. ottobre, il consiglio generale che dovrà votare sul candidato indicato dai Saggi. In mezzo i dieci giorni decisivi, in cui il pallino della partita potrebbe finire in mano a probiviri e Saggi, che dovranno far chiarezza sui dubbi accumulatisi lungo il percorso.
Lavoro di verifica delicato, rispetto ai nomi dei due vicepresidenti padovani emersi dalle consultazioni. Da un lato Leopoldo Destro, 45 enne imprenditore alla guida di Aristoncavi, chiamato dal leader padovano Massimo Finco nei ruoli di vicepresidente e consigliere nazionale, fino a farlo emergere come il nome per la presidenza di Assindustria; dall’altro Mario Ravagnan, 56 anni, alla guida dell’omonimo gruppo meccanico, con una lunga esperienza associativa a Padova e poi in Assindustria. Intorno a lui si è coagulato il favore di un lotto di grandi associati padovani, freddi rispetto alla leadership di Finco e insofferenti rispetto alla candidatura di Destro, vissuta come una soluzione pilotata, a partire dall’uscita di Destro da Confindustria Vicenza, dove ha sede l’azienda, per associarsi a Padova dopo l’apertura di una sede locale con un dipendente.
Ora, al giro di boa decisivo, il quadro del favore pare indicare in vantaggio Destro, mossosi fin qui con decisione, forte dell’appoggio di Treviso e di una parte di Padova, intorno all’asse tra i due leader che hanno costruito la fusione Treviso-Padova, Maria Cristina Piovesana e Massimo Finco.
Secondo la lettura dei favorevoli a Destro, i mal di pancia a Padova stanno rientrando. Ed è ormai superato l’ostacolo Confindustria Vicenza, dove Destro deve risultare di nuovo iscritto entro la conclusione delle consultazioni per risultasa, re eleggibile, come indicato dai Probiviri nazionali di fronte ai dubbi sollevati (per quanto è possibile ricostruire, Aristoncavi risulterebbe in fase di iscrizione, pur se non ancora nella posizione di socio effettivo). In più i favorevoli a Destro fanno leva anche sul ben noto senso di responsabilità di Ravagnan, e pensano che, al dunque, pur di non dividere Assindustria, il vicepresidente sarà disposto al passo indietro. Un quadro entro il quale, a questo punto, non ci sarebbe spazio nemmeno per far decollare l’ipotesi di sterilizzare la tensione chiamando in campo un terzo candidato gradito a tutti, che secondo alcune indicazioni sarebbe emerche a Treviso, in alcuni colloqui degli iscritti con i Saggi.
Ma sul fronte opposto si consiglia cautela e di non dare per scontati gli esiti. Perché subito dopo le consultazioni dovrà arrivare al termine il lavoro di verifica sulla condizione di eleggibilità e di corretto inquadramento territoriale e di categoria (e quindi sulla possibilità di trasformare le indicazioni pro Destro e Ravagnan in candidature formalizzate), che i «Saggi» hanno chiesto ai Probiviri dell’associazione, dopo i dubbi sollevati, ad esempio, su Destro dalla missiva dell’imprenditore Guglielmo Bedeschi. Valutazioni con le quali i «Saggi» (Fiorenzo Corazza, Katia Da Ros, Elisa Gera, Gianni Marcato e Gianni Potti) dovranno tirare in pochi giorni le conclusioni nella relazione finale, che indicherà al consiglio generale il candidato per la presidenza su cui votare e da portare in assemblea il 31 ottobre. Un lavoro di filtro, che potrebbe mettere nelle mani di Saggi e probiviri il pallino vero della partita finale.