Corriere di Verona

FdI si gode la rimonta «Avremo più voce, ecco il nostro valore»

- S.M.D.

Prima brindano, poi chiederann­o il conto. «Oggi si festeggia e basta» è il ritornello serale dei Fratelli (veneti) d’Italia. Ma mentre finisce l’ultimo brindisi qualcuno ha già il block-notes per segnare i primi “credits” elettorali a Palazzo Ferro Fini. L’ascesa di FdI è sotto gli occhi di tutti e nel tardo pomeriggio sfoggia pure un numero a due cifre in qualche comune. «Ottimo risultato di FdI che rispetto alle passate elezioni regionali ed europee cresce in Veneto e in tutta Italia – è il primo commento di Giorgia Meloni -: è frutto del grande lavoro di questi anni, in particolar­e a sostegno delle imprese». Sembra lontano il 2015: 48.163 mila voti, un 2,6 per cento. Oggi il balzo è triplicato. L’aspirazion­e, si vocifera, è la vicepresid­enza. Come minimo. «Sul tavolo metteremo il nostro valore – spiega il coordinato­re regionale Luca De Carlo .Siamo parte organica di questa coalizione, di questo successo e del grande lavoro di questi anni, visto che c’eravamo. FdI è l’unico partito in Italia che è cresciuto senza sosta». Ma la tornata elettorale, con le sue schermagli­e interne e l’eterno duello Sergio Berlato-Elena Donazzan, replicato con “milizie separate” in tutte le province, si è trasformat­o, in queste settimane, in una sorta di anticamera di congresso, tanto chiesto dallo stesso Berlato per pesare i rapporti di forza interni. «Non sta a me decidere – precisa De Carlo – ma non mi sottraggo mai a nulla. Deciderà Meloni». E proprio Berlato, idealmente, marcia già su Roma: «FdI cresce ancora ed incrementa ulteriorme­nte la propria rappresent­anza in regione. La coerenza e la correttezz­a del progetto politico di Meloni vince ancora. Non appena ci verrà permesso di tornare a votare a livello nazionale, oltre a governare 15 regioni su 20, il centrodest­ra andrà al governo del Paese per il bene dell’Italia e degli italiani». In mezzo, i primi big, i “mister voto”, le facce note. Daniele Polato (Verona), Raffaele Speranzon (Venezia), Tommaso Razzolini (Treviso) hanno registrato subito un bottino di preferenze. «I concittadi­ni hanno premiato, con la fiducia, il mio operato in giunta – racconta Razzolini, assessore di Valdobbiad­ene -. Il Trevigiano roccaforte della Lega? Ci sono posti come il mio comune dove è altrettant­o forte una tradizione di destra che emerge. Ora, la fiducia nei candidati e quel mix di belle figure ed entusiasmo che è riuscito a trasmetter­e FdI ha premiato. A Venezia avremo più consiglier­i e voce più forte». Meno voglia di sognare nelle case degli azzurri. «La lista Zaia ha “svaligiato” tutti, anche noi - commenta il coordinato­re di FI Michele Zuin - , non sono soddisfatt­o ma, tutto sommato, siamo attorno al 3 per cento, non è andata così male. Ma ora dobbiamo lavorare per migliorare»

Meloni Ottimo risultato. In Veneto è stato premiato l’impegno di questi anni, in particolar­e quello a sostegno delle piccole imprese

De Carlo Sul tavolo metteremo il nostro valore. Noi siamo parte organica di questa coalizione, di questo successo e del lavoro di questi anni

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