Corriere di Verona

Clochard bruciato: il branco alla sbarra

Ieri al via il processo in Assise, la Corte rigetta l’eccezione di legittimit­à costituzio­nale

- La. Ted.

Processo al via ieri in Corte d’Assise per il branco accusato di aver massacrato di botte e dato alle fiamme un clochard la cui unica «colpa» era stata di aver chiesto loro «tre sigarette e del vino».

Per quel brutale pestaggio consumato il 7 luglio 2019 alla stazione di Villafranc­a e costato la vita il successivo 18 settembre al senzatetto romeno Vasile Todirica, il pm Elvira Vitulli contesta l’omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi ai tre imputati: tra loro, c’è anche Eros (Carlo) De Mori, 43enne del posto, che all’indomani del fattaccio si era dichiarato «migliore amico» della vittima e che si è sempre professato «estraneo ai fatti».

Rappresent­ato dal legale Christian Faccioli, ieri De Mori alla prima udienza era presente così come gli altri due suoi presunti complici e co-imputati. Si tratta di Liliano Bosoni, 65 anni, detto «Jessi», senza fissa dimora come il romeno Cristian Tuca, «Relu», 61 anni, difesi dagli avvocati Massimo Dal Ben e Fabio Porta. In aula, le difese hanno sollevato una eccezione di legittimit­à costituzio­ne per non essere state ammesse al rito abbreviato (che in caso di condanna avrebbe garantito agli imputati lo sconto di un terzo sulla pena finale), ma la Corte presieduta dal giudice Sandro Sperandio ha rigettato l’istanza. La richiesta di rito abbreviato per gli imputati era stata respinta già dal gup: e questo perché, in caso di accusa di omicidio volontario aggravato da crudeltà e futili motivi, la legge 33 del 2019 preclude la possibilit­à di riti alternativ­i e benefici di pena, prevedendo il carcere a vita per chi venga condannato. Il rigetto da parte dell’Assise dell’eccezione di costituzio­nalità sollevata dalle difese sulla legge 33/2019, di fatto, fa proseguire regolarmen­te il processo, facendolo entrare nel vivo già alla prossima udienza fissata per ottobre, quando scatterann­o subito le deposizion­i dei testimoni ammessi per l’accusa e per le parti civili, ovvero lo zio e unico parente della vittima tutelato dall’avvocato Giuseppe Trimeloni e il Comune di Villafranc­a con il legale Christian Serpelloni.

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Imputato Eros De Mori, ora accusato, mentre indica il luogo del pestaggio

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