Apre Amazon, stile americano robot, manodopera veneta (e il Leone come mascotte)
Previste 900 assunzioni. Il primo pacco a un bimbo: l’Uomo Ragno
Il primo centro di distribuzione Amazon in Veneto, è un gigantesco edificio di 65 mila metri quadrati (su quattro piani) sorto a cavallo tra i comuni di Castelguglielmo e San Bellino, in provincia di Rovigo. «Dal punto di vista tecnologico, è il più avanzato d’Europa» sostiene il general manager Alessio Giuiusa.
Origini romane, 36 anni, la storia di Giuiusa rappresenta bene i principi meritocratici che regnano nella multinazionale degli acquisti on line: è approdato in Amazon appena sette anni fa come caporeparto, oggi è il responsabile dell’intero stabilimento inaugurato ieri e che, entro tre anni, darà lavoro a 900 persone assunte con contratto a tempo indeterminato e uno stipendio mediamente più alto dei colleghi che operano nel settore. Non solo. Un medico è presente giorno e notte, e i dipendenti hanno diritto all’assicurazione sulla vita, caffè e mensa gratuiti, una rete di palestre e ristoranti convenzionati oltre, naturalmente, a uno sconto sugli acquisti online. E se vogliono studiare, magari per imboccare altre carriere professionali, c’è il programma Career Choice che finanzia per quattro anni fino al 95 per cento dei costi della retta e dei libri per i corsi di formazione.
Stile americano, insomma. Ma l’anima è veneta, e non solo per il Leone alato scelto come mascotte dello stabilimento: attualmente ci lavorano 220 persone, per l’85 per cento selezionate tra migliaia di curricula inviati dal territorio. «I 900 posti - rivendica il sindaco di San Bellino, Aldo
D’Achille - sono una conquista per la provincia di Rovigo. Le persone che avranno un lavoro stabile potranno fare scelte a lungo termine con le loro famiglie e credo che anche questo possa contribuire a diminuire l’emigrazione da queste zone».
In tempi di crisi economica e di aziende che falliscono per le conseguenze del coronavirus, la creatura di Jeff Bezos sembra promettere una boccata d’ossigeno all’intera regione. «La realtà di Amazon è un’importante pedina che va a connettersi con le attività già esistenti, in una scacchiera straordinaria: il Polesine», aggiunge il primo cittadino di Castelguglielmo, Maurizio Passerini.
Ieri, l’inaugurazione ha coinciso con l’avvio del complesso sistema tecnologico che rende all’avanguardia il centro di distribuzione per il quale Amazon ha investito circa 140 milioni di euro. Qui vengono immagazzinati migliaia di prodotti ogni giorno, che sempre da qui ripartiranno per rifornire i clienti del Nordest, anche se l’area di spedizione raggiunge ogni angolo d’Europa.
L’operatività è affidata agli uomini. Ma il cervello si chiama Amazon Robotics, ed è la tecnologia che muove dei robottini su ruote in grado di agganciarsi agli scaffali nei quali è stoccata la merce e trasportarli da una parte all’altra del magazzino. In questo modo, il dipendente è fermo nella propria postazione e sono gli oggetti a venire da lui: il «cervellone», quindi, gli consegna il prodotto, gli dice in che tipo di scatola infilarlo e gli stampa l’etichetta col nome e l’indirizzo del cliente. Poi i pacchi vengono caricati sui camion delle grandi società di spedizione oppure prendono la via dei due depositi di smistamento di Amazon presenti in Veneto: a Vigonza (in provincia di Padova) e a Verona.
La stessa tecnologia assiste i lavoratori anche nelle fasi precedenti, quando arrivano i camion carichi di merce. Il risultato è che già ieri lo stabilimento era un mastodontico bazar con ogni genere di prodotto, dai libri agli spazzolini da denti, dai giocattoli ai pezzi di ricambio per le lavatrici.
«Con questo sistema automatizzato - assicura il general manager - il lavoro per i dipendenti è più efficiente, dal momento che i loro spostamenti diminuiscono grazie al movimento degli scaffali. Ma soprattutto, ed è questo il principale vantaggio, si riduce al minimo la superficie necessaria a immagazzinare la merce».
All’interno, c’è un’attenzione quasi maniacale alle norme anti-contagio. Il lavoratore deve rimanere a due metri di distanza dai colleghi, all’ingresso attraversa un termoscanner simile a quelli usati negli aeroporti, e anche durante la pausa pranzo (ha trenta minuti di tempo, a fronte di turni di sette ore e mezza) siede a un tavolo che può ospitare una sola persona. «Per salvaguardare salute e sicurezza - dice Stefano Perego, vicepresidente Amazon Operations per l’Europa - abbiamo modificato oltre 150 processi. Solo in Italia abbiamo ordinato 131 milioni di unità di disinfettante, 14,8 milioni di guanti, cinque milioni di mascherine, visiere e altre protezioni per naso e bocca».
Dall’arrivo in Italia, nel 2010, Amazon ha investito 5,8 miliardi di euro creando oltre 6.900 nuovi posti di lavoro ai quali si aggiungeranno altri 1.600 contratti (oltre a Rovigo, sta per partire lo stabilimento di Colleferro, nella periferia di Roma) da impiegare nei 25 magazzini sparsi per il Paese.
Ieri, il primo oggetto a fare il suo ingresso nel sito di San Bellino è stato un Cd con le musiche di Ennio Morricone. Il primo a lasciare l’edificio, invece, un palloncino a forma di Uomo Ragno destinato a un bimbo di Rovigo. Si parte da qui.
I sindaci
Le persone avranno un lavoro, diminuiranno i polesani che emigrano