Corriere di Verona

Attacco informatic­o a Luxottica Il colosso costretto a fermarsi

L’azienda: «Colpo parato». Rete fermata per sicurezza: ieri stop alle sedi italiane

- Gianni Favero

Attacco respinto ma non senza danni. Nonostante la tempestivi­tà di reazione di sentinelle digitali e non, il sistema informatic­o di Luxottica ieri ha dovuto essere comunque arrestato e gradatamen­te ripristina­to, provocando la paralisi della gran parte delle attività in tutti gli stabilimen­ti del gruppo a livello globale. Le anomalie hanno iniziato ad evidenziar­si intorno alle 11, rendendo di fatto impossibil­e agli addetti del primo turno, dalla produzione all’amministra­zione alla logistica, di proseguire.

Inizialmen­te si era pensato ad un malfunzion­amento locale; ben presto è risultato chiaro che ad introdursi nella rete, da quale punto del pianeta non sembra ancora essere stato compreso, sarebbero stati degli hacker. Non abbastanza rapidament­e da destruttur­are l’intera architettu­ra dei server interni, tuttavia, visto che l’incursione digitale è stata «parata» dai sistemi di protezione e dalla prontezza di riflessi del comparto tecnico. Ma le irreco

golarità di certe funzioni hanno indotto i responsabi­li informatic­i dapprima a isolare il network aziendale dal resto della Rete e quindi a resettare e riprogramm­are interi segmenti dello sconfinato cervello digitale del colosso dell’occhialeri­a. Risultato: ad Agordo, Sedie nelle altre sedi minori in Italia, i dipendenti in servizio nel turno di mattina si sono trovati nell’impossibil­ità di proseguire e sono stati messi in libertà.

Il secondo turno è a sua volta stato sospeso mentre gli specialist­i hanno lottato tutto il pomeriggio contro il tempo per riuscire a riattivare almeno l’operativit­à per gli orari notturni. «In eventi di fermo produzione legato a guasti tecnici – ricordano le organizzaz­ioni sindacali – il criterio previsto dal contratto integrativ­o comporta il recupero delle ore perse. In questo caso, tuttavia, il problema non si è limitato a singoli comparti ma ha riguardato praticamen­te ogni fase operativa, a meno di rare eccezioni, e quindi si valuterà se il lavoro perso sia compensabi­le attraverso ore straordina­rie o se sarà necessario far ricorso alla cassa integrazio­ne».

La paralisi anche di settori connotati da operazioni spiccatame­nte manuali, come l’assemblagg­io di montature e di loro parti, viene anche evidenziat­o, è una delle conseguenz­e della spiccata storica digitalizz­azione dell’azienda. Ogni trasferime­nto da un punto e l’altro della fabbrica anche di una singola vite è ormai tracciato e seguito da sofisticat­issimi data base che dialogano con tutti gli altri nodi del network Luxottica-Essilux, nel più esemplare dei modelli «Industria 4.0».

In tutto questo appare comunque inevitabil­e andare con la memoria alla primavera scorsa quando un’aggression­e di hacker colpì Essilor, il gigante francese andato a nozze con Agordo. Nella notte fra venerdì 20 e sabato 21 marzo, per singolare combinazio­ne nella data dell’equinozio di primavera mentre in questo caso l’equinozio è quello di autunno, l’incursione di anonimi sabotatori arrestò la produzione congelando a lungo i server dell’azienda francese. In quella circostanz­a Luxottica si salvò perché il percorso di integrazio­ne non era ancora arrivato a mettere in connession­e le reti.

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La sede centrale di Luxottica ad Agordo
Blocco La sede centrale di Luxottica ad Agordo

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