I primi sei nuovi sindaci post Covid Vigasio sceglie la continuità
A Palù risultato sul filo di lana: la spunta Farina per appena due voti
Sei Comuni della provincia di Verona hanno da ieri un nuovo sindaco. Si sono infatti concluse regolarmente le operazioni di spoglio, complicate dal fatto che quei comuni erano tra quelli che dovevano votare anche per il Senato. Tutto è comunque arrivato in porto senza particolari problemi. Ad Albaredo d’Adige ha vinto Giovanni Ruta (Lista Civica Uniti per Fare) con il 36,4%, che ha sconfitto Devid Marin, candidato della Lega, che si è fermato al 31,1%.
Più indietro lo «storico» candidato Paolo Silvio Menegazzi, che capitanava una propria lista civica, che ha ottenuto il 25 per cento, mentre il quarto candidato, Orazio Murari (Albaredo, insieme possiamo) non è andato oltre il 7 per cento. A Bonavigo il nuovo sindaco è invece Ermanno
Gobbi, che ha ottenuto il 44,3% dei consensi con la Lista civica «Con Te - Gobbi sindaco». Al secondo posto è arrivato Gianluca Cavallaro, (31 per cento dei voti), capitanando la lista «Il paese che vorrei». Terzo posto infine per Luigi Fontana (con la lista Prima il cittadino), votato dal 25 per cento dei suoi concittadini. Risultato in bilico fino all’ultimo secondo a Palù, dove tra il vincitore ed il vinto si sono registrati solamente due voti di differenza. A spuntarla in questa appassionante volata è stato Francesco Farina, candidato della Lega, che ha ottenuto il 50,1 per cento. Solamente…un soffio indietro, Enzo Bertacco (La civica per Palù) al fotofinish col 49,9 per cento. A decidere le sorti della contesa, sono stati appunto due soli voti di differenza, ed il conteggio si è fermato a quota 366 per Farina e a 364 per Bertacco. Passando alla zona del Garda, a Rivoli Veronese il nuovo sindaco è Giuliana Zocca (leader della lista civica Rivoli Futura), che si è imposta col 56,6 per cento. Battuto lo sfidante di «Insieme per Rivoli» Mirco Campagnari (43,4 per cento). Sfida combattuta anche a Trevenzuolo dove Eros Torsi, candidato a sindaco per la lista civica «Il Trifoglio», che ha superato la metà dei consensi arrivando al 52,8 per cento. Paola Reani, candidata per la lista civica «Esserci per il cambiamento» si è invece fermata al 47,2 per cento. Infine, a Vigasio, il Comune scaligero più popoloso coinvolto da questa tornata elettorale, è stato confermato sindaco, con percentuali bulgare, Eddi Tosi (75%). Solo il restante 25 per cento ha invece votato per lo sfidante Vito Tralli, candidato della civica «Essere Vigasio». La campagna elettorale è stata anche per questi sei comuni decisamente «strana» e condizionata pesantemente dalle precauzioni sanitarie legata all’emergenza Coronavirus.
La tornata ha chiamato alle urne 18.720elettori che tra domenica e lunedì mattina si erano visti consegnare l’apposita scheda azzurra, che si aggiungeva a quella per il referendum, a quella per le elezioni regionali ed a quella per l’elezione di un nuovo senatore, per sostituire il prematuramente scomparso Stefano Bertacco. Un piccolo guazzabuglio di simboli, colori, nomi e tipi di voto, che ha creato qualche incertezza in più ma che alla fine non si è certo mostrata essere un ostacolo tanto difficile da superare.Il Comune più popoloso, come abbiamo visto, è stato quello di Vigasio, con 9.438 abitanti e 7.880 elettori, seguito da Albaredo con 5.232 abitanti e 4.318 elettori, Trevenzuolo con 2.731 abitanti e 2.007 elettori, Rivoli con 2.127 residenti e 1.787 elettori, Bonavigo con 2.024 abitanti e 1.778 elettori e Palù (il comune più piccolo) con 1.284 abitanti e 950 elettori, dove la differenza l’hanno appunto fatta due sole schede di distacco tra il vincente e il perdente.