A22, braccio di ferro sulla nuova concessione
Soci divisi, Scalzotto e Sboarina: «Non si liquidino i privati, a rischio 477 milioni di investimenti»
(l.a.) Sfida sempre più accesa sul futuro di Autobrennero, la società che gestisce l’autostrada A22. In gioco la nuova concessione (quella attuale scade in novembre) con pareri assai diversi tra i soci bolzanini e tutti gli altri (con Trento in posizione più cauta). Verona è tornata ieri ad alzare la voce (ma anche Mantova e Reggio Emilia sono su questa linea), spiegando che con la liquidazione dei soci privati (che Bolzano approverebbe), sono a rischio 477 milioni di euro di investimenti in territorio veronese. Il presidente della Provincia, Manuel Scalzotto, ed il sindaco di Verona, Federico Sboarina, non hanno dubbi. «Se si procederà con una nuova concessione e con la liquidazione delle quote dei soci privati, è altamente probabile che i fondi destinati a investimenti anche in territorio veronese vengano pressoché azzerati o quasi – fa notare Scalzotto – e si tratta di 477 milioni di euro in dieci anni: un duro colpo agli operatori dei settori industriale, logistico, produttivo ed edile in un contesto economico già provato dall’emergenza Covid19».
Il sindaco Sboarina sottolinea da parte sua come la proroga della concessione esistente, (diversamente dalla soluzione di una nuova concessione) «permetterebbe di garantire un programma straordinario di investimenti: le disponibilità finanziarie di A22 sono anche frutto di una gestione oculata e rispettosa degli utenti in termini di tariffe e manutenzioni – ricorda Sboarina – ed è assurdo e paradossale che siano alcuni dei territori che hanno amministrato in modo efficace A22 a pagare le conseguenze di un’eventuale nuova concessione in termini di mancati o minori investimenti».
La data La concessione attuale dell’Autobrennero scade a novembre