Scaligera, debutto rinviato: per Milano altri positivi
Nuovi positivi nell’Urania, rinvio di comune accordo. Giuliani: «Giusto così, troppi rischi»
Attendere, prego. Tra la Scaligera e il parquet, di nuovo, ci si mettono i tamponi. Quelli dell’Urania: nuovi casi di positività per Milano, ieri mattina, e quindi debutto gialloblù rinviato.
L’incipit della nuova stagione di A2, per Verona, slitta da oggi a domenica prossima, al Forum, dove busserà Mantova in quella che si presenterà come la quarta giornata, dentro la roulette del calendario: già i primi due turni erano stati posticipati dalla Lega nazionale pallacanestro e, nell’ottica di Rosselli e soci, quello che doveva consumarsi questo pomeriggio al Palalido, nella città della Madonnina attualmente in zona rossa, sarebbe stato il terzo round. La musica rimane quella di una pre-season senza precedenti. Con la Scaligera che, nelle settimane scorse, ha visto annullata metà delle amichevoli in programma, tra i due tamponi positivi nei componenti dello staff del gruppo-squadra di Diana e i casi di Covid registrati dalle altre squadre. «Una preparazione più che anormale», la definisce il gm della Tezenis, Alessandro Giuliani: «Fin dall’inizio ci si è dovuti muovere tra dubbi, ad esempio all’arrivo degli americani, quando ancora non si sapeva bene che tipo di quarantena avrebbero dovuto affrontare, finendo così per allungare i tempi. Poi, purtroppo, le tante amichevoli che non siamo riusciti a svolgere, per problemi delle altre squadre oppure per difficoltà nostre: il che t’impedisce di vedere in partita ciò che hai preparato in settimana. Oltretutto i match disputati ci hanno visti costretti a rinunciare a Greene e Pini».
Montagne russe, già. Se avesse giocato a Milano, oggi, Verona si sarebbe presentata con Greene reintegrato da una settimana dopo l’infortunio, senza Pini visto che il problema alla schiena relega il pivot carpigiano ancora al lavoro individuale, e con Janelidze appena arrivato. La decisione di rinviare il match è stata presa ieri intorno all’ora di pranzo, dopo un consulto tra lo staff medico di Milano e quello di Verona, oltre che fra i vertici dei due club. Spiega Giuliani: «Il protocollo c’è, ma a volte va supportato dalla coscienza e buon senso delle società. Noi saremmo potuti andare a giocare, Milano non aveva raggiunto il numero massimo di positivi, ma in questa situazione, e con i tanti focolai in atto, era davvero un rischio. Si è deciso di comune accordo di rimandare la gara per salvaguardare la salute di tutti». È un basket che cammina sul filo. Su quel filo, anche Verona. E Giuliani è serafico: «Preoccupato? Il rischio di non giocare è uno di quelli che ci siamo presi tutti, come sistema, quando sono iniziati i campionati. Si sapeva che sarà un anno molto particolare e dobbiamo essere più forti mentalmente. Potrà succedere di non giocare per una settimana, magari anche di più. Resta la necessità di essere pronti ad allenarsi».
Pronta ad allenarsi adesso, Verona, in vista del match con Mantova: tamponi permettendo, il torneo gialloblù inizierà dal derby.
Nuova attesa
Il debutto ufficiale in stagione rimandato a domenica prossima, in casa, con Mantova