Corriere di Verona

«Vinitaly, rilanciamo il settore»

Bellanova ieri al debutto di Wine2Wine

- Fabiano

Si guarda all’anno che verrà, anche perché quello corrente non si vede l’ora di lasciarsel­o alle spalle. Annus Horribilis, questo 2020 per il vino italiano. Che ad altri Paesi stia andando anche peggio, poco consola. La realtà è che solo un’azienda vitivinico­la italiana su dieci aumenterà il proprio business nel 2020, mentre per oltre sette su dieci le vendite totali vireranno in negativo. A scontare maggior dazio, le piccole aziende che soffrono pesantemen­te gli effetti della crisi del canale horeca. È quanto emerge dall’indagine dell’Osservator­io Vinitaly-Nomisma Wine Monitor presentata nel corso del Summit internazio­nale «Il futuro del vino: visioni differenti, unica prospettiv­a», anteprima di Wine2Wine al via da ieri sino al 24 di novembre a Veronafier­e ma, a differenza degli anni scorsi, in formato «virtuale».

«È difficile commentare dati le cui cause non riflettono il reale stato di salute del vino italiano – ha premesso il direttore generale di Veronafier­e, Giovanni Mantovani ma un’epidemia mondiale in cui tra l’altro il vino italiano sta pagando la metà delle perdite rispetto ai propri competitor. Il nostro settore avrà tutti i fondamenta­li per ripartire, a patto che, per una volta, e scelte siano corali e si attui una promozione di bandiera all’altezza della notorietà globale del brand tricolore. Una comunicazi­one istituzion­ale cui abbinare eventi italiani legati al trade del vino nel mondo». «Sarà necessario ripartire dalla consapevol­ezza della forza del Made in Italy agroalimen­tare – ha sottolinea­to nel suo intervento Riccardo Pasqua, amministra­tore delegato di Pasqua Vini -. In Usa abbiamo sofferto molto meno dei nostri competitor, ma serve un piano marketing verticale e ben strutturat­o, dall’online all’on premise, di cui si dovranno occupare i talenti che abbiamo nelle nostre aziende. A livello produttivo, continuiam­o sulla strada del controllo delle rese e della sostenibil­ità».

Al Summit, ha portato il suo saluto la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, che ha rimarcato l’esigenza di un nuovo progetto di sviluppo della filiera vitivinico­la italiana. Per Bellanova è necessario spingere sul potenziame­nto delle risorse destinate all’Ocm Promozione, sulla certificaz­ione sostenibil­e, sui piani nazionali di sostegno, sulla digitalizz­azione e sull’ausilio di analisi e ricerche specifiche sui mercati target: «Nei prossimi giorni conto di fissare il Tavolo Vino con il Ministro degli Esteri Luigi di Maio, l’Ice e le rappresent­anze. Dobbiamo lavorare tutti insieme, istituzion­i, aziende, Vinitaly, con tutti gli strumenti a disposizio­ne. L’Ocm resta il principale, ma va semplifica­to e reso più flessibile» ha dichiarato. «Veronafier­e, con Vinitaly, è a disposizio­ne per favorire il grande cambiament­o del settore vitivinico­lo annunciato dalla ministra Bellanova. La strategia per attuare l’immediato rilancio del comparto a cui ha fatto riferiment­o la ministra, ci trova allineati e pronti a favorire la filiera sul piano del business e della ripartenza sui mercati internazio­nali» ha commentato il Direttore Generale di Veronafier­e Giovanni Mantovani. Il futuro del mondo del vino chiede una svolta. Corale.

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È partito ieri Wine2Wine in formato digitale, causa pandemia. Proseguirà lunedì e martedì
Edizione virtuale È partito ieri Wine2Wine in formato digitale, causa pandemia. Proseguirà lunedì e martedì

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