Corriere di Verona

Test rapidi in 500 farmacie

Siti di stoccaggio: pronto il piano vaccini. Ordinanza, Zaia annuncia una nuova stretta

- Nicolussi Moro

Sono cinquecent­o, circa un terzo, i farmacisti veneti che hanno dato la disponibil­ità a fare i tamponi rapidi che saranno presto distribuit­i dalla Regione. I dati epidemiolo­gici intanto mostrano timidi segnali di inversione di tendenza anche se la situazione resta difficile: superato ieri il muro dei 300 ricoveri in terapia intensiva e Zaia annuncia la proroga dell’ordinanza. Al vaglio anche nuove misure restrittiv­e. Tutti aspettano con ansia la distribuzi­one del vaccino per il quale il Veneto ha già un piano: i 5 ospedali maggiori hanno pronti i siti di stoccaggio con frigo in grado di scendere a meno 80 gradi.

Mentre i veterinari ci stanno ancora pensando, anche in attesa del via libera dal ministero della Salute, i farmacisti veneti hanno deciso di cominciare a fare i tamponi rapidi. Gli stessi eseguiti dal 54% dei medici di famiglia, che finora hanno individuat­o 6016 pazienti contagiati dal coronaviru­s sui 40.974 testati.

Già 500 iscritti a Federfarma (su 1200 soci e 1400 profession­isti) hanno aderito alla richiesta dell’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin. «I test saranno eseguiti in regime convenzion­ato, quindi a carico della Regione, che ce li fornirà e ci indicherà le modalità dello screening — annuncia Andrea Bellon presidente di Federfarma Veneto —. Ferme restando le condizioni di sicurezza da garantire a utenti, farmacisti e collaborat­ori, attraverso un protocollo d’intesa. I tamponi potranno essere eseguiti dopo la chiusura, in locali con accesso diverso da quello principale». Una seconda ipotesi verte o sull’allestimen­to di gazebo o altre strutture esterne, oppure sul ricorso a spazi messi a disposizio­ne dai Comuni o dalla Protezione civile (tende, per esempio).

«I tamponi rapidi, che garantisco­no l’esito entro 15 minuti, saranno effettuati da infermieri specializz­ati — precisa Bellon — ricorrerem­o a liberi profession­isti che già collaboran­o con le farmacie e che magari potranno offrire questo servizio a più presidi. Il progetto prevede inoltre che i pazienti debbano presentars­i con la prescrizio­ne del medico di famiglia». Per loro la prestazion­e sarà gratis, mentre i farmacisti riceverann­o dalla Regione un rimborso tra i 15 e i 18 euro, a seconda se urbane o rurali, per coprire la spesa degli infermieri. L’accordo ricalca quello già firmato dalla Provincia di Trento ma in Veneto l’iniziativa partirà a inizio dicembre.

Stasera intanto scade l’ordinanza con le nuove misure anti-assembrame­nto firmata da Zaia lo scorso 12 novembre e che prevede la chiusura al sabato e alla domenica anche dei negozi di media e grande distribuzi­one, oltre alla serrata dei centri commercial­i, e le serrande abbassate per tutti gli esercizi nei festivi; la somministr­azione di cibo e bevande, nei locali, solo al tavolo dalle 15; le transenne per i mercati all’aperto. «Non sono sacrifici enormi, quindi la rinnoverò per altri 15 giorni, anche perché il 3 dicembre è previsto il nuovo decreto Conte — rivela il presidente della Regione —. Oltre a confermarn­e il contenuto, penso ad ulteriori diktat, non di impatto sull’economia ma sui comportame­nti. Per esempio stiamo vedendo se è possibile agevolare le bibliotech­e e il prestito dei libri dato che, con la chiusura di bar e ristoranti alle 18 e il coprifuoco alle 22, stando a casa magari cresce la voglia di leggere. Restare in area gialla comporta la grande preoccupaz­ione di una sottovalut­azione dell’emergenza — ammonisce Zaia — ma attenzione, ci vuole un attimo a finire in zona rossa».

I ricoveri stanno leggerment­e scendendo, ma non a Verona, Vicenza e Venezia, dove continuano a salire e comunque sono sempre più numerosi delle dimissioni. E il picco deve ancora arrivare. In virtù di questa situazione, si pensa a prorogare i direttori generali delle Usl, che scadono il 31 dicembre, e a rimandare la nomina del dg della Sanità regionale. «In un quadro di crisi cerchiamo di portare avanti un gruppo di lavoro che funziona e di non inserire un estraneo», conferma Zaia.

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Andrea Bellon, presidente di Federfarma del Veneto
Farmacie pronte a partire Andrea Bellon, presidente di Federfarma del Veneto

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