Corriere di Verona

Il test va a caccia di 3 diversi virus «E l’influenza per ora non c’è»

- Davide Orsato

Nel referto si vedranno tre voci. Quella relativa, naturalmen­te, al virus Sars-Cov-2, responsabi­le del Covid 19, ma anche quella che dirà se si ha contratto l’influenza (di tipo A o B). E infine, se si ha in corso un’infezione dovuta al virus respirator­io sinciziale, quello che causa nei bambini più piccoli la bronchioli­te, malattia che dà sintomi che potrebbero essere equivocati (febbre e insufficie­nza respirator­ia). In altre parole: tre tamponi in uno. L’ospedale Sacro CuoreDon Calabria di Negrar è il primo del Veneto a prevedere il tampone «multiplex» per tutti i pazienti che ne hanno bisogno, i sospetti casi Covid e quanti necessitan­o di un ricovero. Il laboratori­o interno ha cominciato ad analizzarl­i il 4 novembre, estendendo l’uso a tutti dallo scorso martedì. «Una scelta che porterà a chiariment­i importanti in fase diagnostic­a — spiega Francesca Perandin, responsabi­le del laboratori­o di microbiolo­gia del dipartimen­to di Malattie infettive e tropicali del Sacro Cuore — dato che dal punto di vista clinico è impossibil­e discernere quale sia il virus che causa gli effetti patologici quali febbre, tosse, difficoltà respirator­ie». Nessuna differenza a livello economico, il costo rientra nel ticket. Finora sono stati effettuati a Negrar quattromil­a tamponi multiplex, in media 500 al giorno con punte di 700. La percentual­e dei positivi al Covid si aggira intorno al 12%, mentre nessun tampone ha rilevato la presenza del virus influenzal­e. Da Verona arriva un secondo annuncio: la Food and Drugs Administra­tion, l’ente regolatore per i farmaci e gli alimentari statuniten­se, ha autorizzat­o l’uso del Baricitini­b, medicinale già noto per la cura dell’artrite remautoide, per i casi particolar­mente gravi di Covid 19. Il via libera conferma uno studio dell’ateneo scaligero condotto in primavera.

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