Corriere di Verona

Crescono i positivi, ma calano i ricoveri

Ieri registrati altri 11 decessi e spuntano nuovi focolai. A Bovolone nel weekend chiudono parchi e mercato

- D.O.

Ottantasei morti e cinquemila nuovi casi in una settimana. Ma pochi finiscono in ospedale, consentend­o un po’ di respiro ai reparti che ormai da quasi un mese devono fare i conti con i posti a disposizio­ne. Luci e ombre nell’andamento della pandemia da Covid 19 in provincia di Verona: da un lato si conferma il «rallentame­nto» in corso nel resto del Veneto, soprattutt­o sul fronte della pressione ospedalier­a. Dall’altra parte la provincia è la zona della Regione in cui, negli ultimi sette giorni, è maggiormen­te aumentato il numero dei positivi, ora 13.592, il dato assoluto più alto del Veneto.

Anche ieri, gli aggiorname­nti arrivati dall’Azienda

Zero sono stati di quelli pesanti per Verona: 780 i nuovi casi di coronaviru­s in 24 ore. Al netto dei negativizz­ati, crescono anche le persone che devono fare i conti con l’infezione in corso, 480 in più in un giorno. Continua, inoltre, la conta delle vittime a doppia cifra: 11 quelle conteggiat­e ieri.

La buona notizia arriva proprio dagli ospedali: leggero calo nei reparti Covid ordinari, dove si liberano sei posti letto, mentre restano stabili quelli di terapia intensiva. Complessiv­amente sono 538 i pazienti negli ospedali veronesi, 74 in più della scorsa settimana, un aumento del 14%. Stessa crescita per quelli in terapia intensiva: erano 64 dieci giorni fa, ora ce ne sono dieci in più. Al netto dell’aumento di tutti i parametri, la curva di crescita si è però «appiattita».

La settimana scorsa i positivi erano aumentati del 35%, quella precedente addirittur­a del 50%. Negli ultimi sette giorni, con un numero di tamponi costanteme­nte in leggera crescita, i positivi sono cresciuti del 21%. Ancora più netta la tendenza nelle ospedalizz­azioni: due settimane fa gli ospedali si riempivano al ritmo del +40%, la scorsa settimana del +35%, ora l’aumento è del 19,5%: i segnali ci sono, ma non abbastanza per far pensare che il calo «netto» possa arrivare nell’immediato. Resta stabile, attorno al 3,6%, il rapporto tra positivi e ospedalizz­ati.

Il dato peggiore arriva sul fronte della mortalità: in sette giorni si sono contati 89 morti, pari al 10% da marzo a questa parte, il 60% in più della scorsa settimana. Con 840 vittime, Verona è la provincia del Veneto che piange il maggior numero di decessi correlati al Covid 19, anche se è Belluno a vederne il maggior numero rispetto alla popolazion­e (per Verona il rapporto è dello 0,09%, per Belluno dello 0,1%).

Nonostante la settimana abbia portato alla diminuzion­e del numero di casi in corso in alcuni comuni della provincia, in qualche zona sono emersi nuovi focolai: l’amministra­zione di Bovolone, uno dei centri più colpiti (con 425 casi su 15.800 abitanti) ha optato ieri per la chiusura di alcune aree nel fine settimana, tra cui il parco del Menego e la sospension­e del mercato settimanal­e.

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Il parco del Menago è stato chiuso dall’amministra­zione comunale
A Bovolone Il parco del Menago è stato chiuso dall’amministra­zione comunale

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