Per gli albergatori ristori minimi E ora la beffa della Tari
(d.o.) La «gara» per diventare Covid hotel è stato solo l’ultimo atto di una crisi che sembra non intravedere la fine. Incassi in calo dell’80%, nessuna ripresa, se non parziale, nemmeno in estate. Ed ora, in certi casi, perfino la beffa: molte strutture si sono viste recapitare l’importo della Tari, la tariffa sui rifiuti, invariata rispetto all’anno scorso. E alcuni albergatori hanno addirittura fatto i conti con un aumento di circa il 10%. Il tutto, naturalmente, con molti meno rifiuti prodotti. Non c’è da stupirsi, dunque, se moltissime strutture ricettive veronesi hanno risposto con entusiasmo all’invito dell’Usl che, però, non si sa ancora se avrà un seguito (per la cronaca: le strutture «selezionate» sono l’Ark Hotel di Verona, il Postumia di Villafranca, il City Hotel di San Giovanni Lupatoto). Ora, però, gli albergatori chiedono impegni concreti, non solo al governo, ma anche agli enti
L’appello al Comune
Cavara (Confcommercio): «Attendiamo ancora che l’amministrazione formalizzi un sostegno al nostro settore»
locali. «Quest’anno ci ha distrutto — afferma Giulio Cavara, presidente dell’associazione albergatori — e se si vuole aiutare il settore bisogna partire dai danni reali». Il distinguo è fondamentale, perché, gli unici «ristori» arrivati al comparto sono stati calcolati, finora, sulla differenza di fatturato tra il mese di aprile 2019 e il mese di aprile 2020. Ma poi è arrivata l’estate, qualcuno ha lavorato (soprattutto al mare e in montagna), altri meno (soprattutto nelle città d’arte). «Le differenze sono evidenti — prosegue Cavara — va calcolata il calo di fatturato annuale». Anche il gestore di un hotel storico del centro storico, Gianni Zenatello dell’Accademia, sottolinea come molti albergatori «non fanno i conti con semplici riduzioni di avanzo di esercizio, ma con ampie perdite di bilancio». Occorre fare qualcosa, dunque, e fare presto, perché sono in ballo centinaia di posti di lavoro. «Attendiamo ancora — conclude Cavara — che l’amministrazione comunale ci formalizzi un sostegno vero al settore. Ci aspettiamo un investimento che utilizzi i proventi della tassa di soggiorno, troppo spesso utilizzata per servizi che riguardano solo in parte il turismo».