Corriere di Verona

Neri silurata, gelo leghista. Il sindaco: lo sapeva

Rimpasto di giunta, Sboarina replica all’ormai ex assessore. Il Pd: piccoli accordicch­i

- Lillo Aldegheri

La Lega «prende atto» del rimpasto di giunta, il sindaco mette i puntini sulle «i» nel «caso Neri» e le prossime mosse sono probabilme­nte rinviate a Natale, quando si procederà alle nomine negli enti. Mentre i neo-assessori Stefano Bianchini e Andrea Bassi sono pronti a scendere in campo sin da domani, tiene banco il «dimissiona­mento» di Edi Maria Neri.

L’assessore (nominata da Verona Pulita ma poi passata alla Lega) è uscita dalla giunta sbattendo la porta, tuonando che a lei nessuno aveva detto niente e che mai e poi mai avrebbe dato le dimissioni dal suo incarico. E la Lega? Nicolò Zavarise tace. E la risposta è affidata al vicesindac­o Luca Zanotto. «Prendiamo atto – spiega una gelida nota ufficiale del partito - della scelta del sindaco: Edi Maria Neri è persona di alto valore e spiace che la sua presenza in giunta non sia stata ritenuta strategica. Da parte nostra – si aggiunge - nessuna polemica perché in questo momento difficile il risiko delle nomine non deve prevalere sull’impegno di chi amministra la città». Ad entrare in tackle sulle dichiarazi­oni della Neri è però il sindaco in persona: «Mi stupisce – dice Sboarina - la reazione di Edi Maria Neri, soprattutt­o per le bugie e con un atteggiame­nto di poca lealtà che io non ho mai avuto nei suoi confronti. Se mai l’avesse dimenticat­o, - prosegue il sindaco – le ricordo che le sue dimissioni me le chiedeva con insistenza il capo dell’allora suo partito Michele Croce, quando ancora era in maggioranz­a, richiesta che ho sempre respinto dicendolo a lei, cosa che non ha fatto lei quando ha deciso di cambiare partito». Sul rimpasto, Sboarina racconta un retroscena: «La mia necessità – spiega era di rendere più operativa la giunta e l’ho comunicato alla stessa Neri già nello scorso agosto, quando le ho chiesto di dimettersi per evitare la revoca. Revoca che l’altro giorno le è stata comunicata dai vertici del suo partito molte ore prima che fosse pubblica: che lei non sapesse nulla, quindi, non solo non è vero ma non è nemmeno da parte sua onesto. La sua reazione personale – conclude il sindaco - conferma la giustezza della mia scelta, visto che in questo momento la città ha bisogno di amministra­tori impegnati e non di polemiche sterili».

Dalle opposizion­i, Federico Benini (Pd) afferma che «il tanto annunciato rimpasto di giunta si è risolto in piccoli accordicch­i di poltrone incapaci di affrontare le questioni più spinose: Amt si è cacciata in un brutto guaio col filobus e viene lasciata ancora senza presidente ed Agsm si avvia alla fusione senza una guida». E per Michele Bertucco (Sinistra in Comune) «mesi di scontri, minacce e mal di pancia hanno prodotto solo una rimescolat­ina delle deleghe da cui la Lega esce a bocca asciutta, non avendo nemmeno il contentino di un mesetto di presidenza di Agsm, dove ora in pole position sembra esserci Casali».

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Dimissiona­ta Edi Maria Neri fuori dalla giunta

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