E a Verona città c’è il primo calo dei positivi
Segnali positivi sul fronte dei ricoveri ma anche su quello dei positivi: a Verona città domenica erano 2.086 53 in meno. Intanto, uno degli effetti collaterali della pandemia è il rilancio dell’ospedale Orlandi di Bussolengo ( foto).
(d.o) Il segnale positivo è durato lo spazio di una mattinata, ma c’è stato. Per la prima volta dall’inizio della seconda ondata erano calati i pazienti negli ospedali veronesi. Il bollettino dell’Azienda Zero, ore 8, parlava di un saldo di meno uno considerando tutti gli ospedali, sia i reparti «non critici», che quelli in terapia intensiva. Illusione di poche ore perché, già nel pomeriggio, alle 17, il secondo smentiva la tendenza, segnalando otto posti letto occupati in più di conseguenza, gli ospedali della provincia di Verona raggiungono un nuovo record, almeno per quanto riguarda i pazienti in area non intensiva, quasi cinquecento (492, secondo l’ultimo dato disponibile). Quelli in terapia intensiva, invece, restano lontani dal picco primaverile e sono attualmente 79, anche in questo caso con un lieve incremento (+2 rispetto alla mattina). Ancora pesante il dato sulla mortalità: diciannove decessi registrati nelle ultimi 24 riguardano persone positive al coronavirus. Insomma, è presto, anzi prestissimo, per pensare di aver «scollinato». Anche se i segnali che si stia arrivando ad un «plateau», come lo definiscono gli esperti, ovvero a quella situazione di «impegnativa stabilità» che precederà il calo, ci sono. E questi arrivano soprattutto dal territorio. Ieri, come ogni lunedì, il numero dei nuovi casi registrati dai tamponi è stato all’incirca la metà: trecento le nuove positività, contro le oltre settecento di sabato. E, fin qui, poche sorprese: meno test significano meno positivi. Quello che è più significativo, invece, è che, già nel fine settimana si è notato un calo, non ancora conteggiato nei bollettini regionali, degli «attualmente positivi». Secondo l’ultimo report provinciale, consegnato ai sindaci veronesi dall’Usl Scaligera, i casi complessivi sono in flessione in due comuni della provincia su tre. Tra questi c’è anche il capoluogo, dove l’ultimo dato a disposizione, relativo a domenica, parla di 2.086 residenti positivi al virus Sars-Cov2, 53 in meno rispetto al giorno precedente. E, se si prendono in considerazione gli ultimi due giorni, il saldo è di -116, A confermare la tendenza, anche il direttore generale dell’Usl Scaligera, Pietro Girardi, che rimane comunque cauto. «C’è stato un primo calo e, in questi giorni, abbiamo avuto anche molte dimissioni dagli ospedali». Il problema dei posti letto a disposizione però, resta, soprattutto nei reparti non intensivi. E, ancora una volta, le strutture corrono ai ripari. A fare uno sforzo in più il Fracastoro di San Bonifacio, l’ospedale di rete meno impegnato (per protocollo regionale: idealmente doveva rimanere «pulito», cioè senza pazienti Covid), dove sono stati aggiunti 14 posti letto, portando l’area Covid a un totale di 36.
L’illusione
Nella mattinata di ieri, per la prima volta, i pazienti negli ospedali per Covid erano diminuiti