Cuoco morto, fidanzata in lacrime «Michele era un ragazzo d’oro»
Schianto a Roverchiara, tornava a casa dal lavoro. La fidanzata: «L’ho cercato, poi ho visto la macchina distrutta»
«Era un ragazzo d’oro». Il dolore di Maddalena Cappellato, fidanzata di Michele Bonetti, morto in un frontale a Roverchiara l’altra notte.
«Era un ragazzo d’oro, amava la musica e le moto, il suo idolo era Valentino Rossi. Si era anche comprato la Ducati Monster». Ha la voce rotta dal dolore Maddalena Cappellato, la fidanzata di Michele Bonetti, cuoco 30enne veronese della Locanda 4 Ciacole di Roverchiara che domenica, poco prima delle 22, ha perso la vita sulla strada provinciale 44 a seguito di un tremendo frontale con un camion mentre tornava a Verona dal lavoro. Ricorda tra le lacrime i due anni e mezzo della loro storia, i mesi di quarantena passati insieme e i progetti per il futuro fatti pochi giorni fa, fino ai terribili momenti di domenica, quando ha avuto come un presentimento: «Ho finito di lavorare e sono andata a casa di Michele, ma lui non c’era. C’eravamo sentiti la mattina. Gli ho mandato due messaggi su Whatsapp, ma non uscivano le doppie spunte. Allora ho atteso per un’ora. Nel frattempo ho telefonato anche ai suoi colleghi che mi hanno detto che era partito. Di solito, però, a quell’ora era già a casa. Quindi ho preso la macchina e sono andata verso Roverchiara, dove mi sono imbattuta nella strada chiusa per un incidente e ho scorto la sua macchina distrutta».
Sul posto, oltre alla locale di Minerbe, i carabinieri della compagnia di Legnago per gli accertamenti e i rilievi, allertati dal sindaco di Roverper
chiara, Loreta Isolani, giunta lungo la via dopo aver sentito il tremendo botto dalla sua casa. «Una tragedia. Sono uscita è ho visto l’auto nel fossato e il camion di traverso. I vicini hanno subito allertato il 118, mentre io ho chiamato i militari dell’Arma, che sono intervenuti tempestivamente». Saranno le loro indagini, ora, a fare chiarezza sulle cause e la dinamica dell’incidente mortale. Secondo una prima ricostruzione, la Volvo v50 su cui viaggiava la vittima stava procedendo in via Bottazza, sulla provinciale 44, a un chilometro dal centro del paese, quando si è scontrata con un furgone che proveniva dalla parte opposta finendo nel canale a lato della strada non lasciando scampo al 30enne, che è stato soccorso dal personale del Suem 118 con un’automedica e un’ambulanza e dai vigili del fuoco del distaccamento di Legnago.
Dopo aver recuperato l’uomo, gli operatori di Verona Emergenza hanno tentato a lungo di rianimarlo, ma invano, dovendo, infine, constatarne il decesso. Sotto choc anche i colleghi di lavoro a cui «Mich», come lo chiamavano, non mancava mai di strappare un sorriso: «Faceva parte della nostra famiglia – racconta provato dal dolore il titolare della Locanda 4 Ciacole, Marco Scandogliero, intervenuto anche lui domenica sera sul luogo del tragico sinistro - Portava sempre il sorriso in cucina e gli piaceva inventare i soprannomi dei clienti. Era un gran giocatore di frisbee, amava la musica e giocare alla Playstation».
La vittima
Michele Bonetti, 30 anni, lavorava alla locanda «4 Ciacole» di Roverchiara