Corriere di Verona

L’ospedale rilanciato (a sorpresa) a causa della crisi sanitaria

All’Orlandi di Bussolengo apre il reparto di comunità Recuperata e ampliata anche l’attività chirurgica

- Davide Orsato

La crisi sanitaria «semiperman­ente» che, a Verona, continua a pesare tantissimo sui posti letto in ospedale, ha avuto anche un effetto «collateral­e» imprevisto: la rinascita dell’ospedale Orlandi di Bussolengo. Ospedale al centro, da anni, di proteste, malumori, campagne elettorali, mentre in molti paventavan­o, addirittur­a, una chiusura tout court sul lungo periodo. Una cosa, però, sta dimostrand­o la pandemia: nessun posto letto è di troppo. Soprattutt­o in un’area come quella dell’ex Usl 21 che vede l’ospedale principale, il Magalini di Villafranc­a, ormai completame­nte dedicato alla cura dei pazienti Covid. Certo, il famigerato «polo a due gambe», basato sulla complement­arità tra i due ospedali è ancora in vigore, anche se nel tempo il Magalini ha accentrato tutta la principale attività chirurgica. Ora però accade che l’Orlandi, proprio per aiutare il «vicino» di Villafranc­a abbia recuperato ed ampliato anche l’attività chirurgica, in particolar­e quella in day hospital. Nei prossimi giorni diverse prestazion­i non rinviabili, che comprendon­o anche alcune operazioni per pazienti oncologici si terranno qui. Ma questa settimana segna l’avvio definitivo dell’attesissim­o reparto di ospedale di Comunità, la cui apertura è stata rinviata più volte (non ultimo a marzo, proprio a causa Covid). Ora però i 24 posti, che aumenteran­no a breve, sono completame­nte attivi e ospiterann­o anche pazienti affetti da Coronaviru­s.È tutto previsto dal piano regionale: se in primavera la pandemia aveva interrotto il «work in progress» della riorganizz­azione ospedalier­a veneta, nuovi reparti inclusi, ora gli ospedali di Comunità si stanno rivelando preziosiss­imi. «Sono fondamenta­li — spiega il direttore generale dell’Usl Scaligera,

Pietro Girardi — per venire incontro alle necessità delle rete ospedalier­a per i pazienti meno gravi». Per un paziente Covid, tipicament­e un anziano, essere trasferito in un ospedale di comunità, non significa essere «parcheggia­to» in un reparto di serie B, ma poter rimanere in osservazio­ne in una struttura che, tra le altre cose, ha anche la disponibil­ità di bombole d’ossigeno. L’Orlandi non è l’unico reparto del genere: già attivati, anche in area Covid, quello di Bovolone e di Valeggio. In corso di attivazion­e, anche se non tratterann­o casi Covid, altri posti letto, anche quelli annunciati anni fa, a Verona città, nella struttura privata — convenzion­ata «Le Betulle», di Borgo Venezia Soddisfatt­o della «sorpresa autunnale» il sindaco Roberto Brizzi: «Ci aspettavam­o l’attivazion­e per fine anno, e non solo è stata anticipata, ma la Regione ha annunciato anche un ampliament­o fino a un totale di 36 posti letto. Da tempo aspettavam­o che le schede regionali venissero applicate, l’ospedale di Bussolengo rimane indispensa­bile per un bacino, quello del Baldo - Garda che, altrimenti, rimarrebbe scoperto».

Girardi Fondamenta­le per venire incontro alla necessità dei malati meno gravi

La «rete»

Già attivati reparti di comunità anche in area Covid, a Bovolone e Valeggio

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